GARZONI - La piazza universale - 1589

V ^11V1 %SALE\ 28 $ parlar ile gli huominida bene non dee venir doli arte ma dal corcali anti– chi Romani tardijjìmi nella Città loro introdujfero i RhetorimoltoJo/petti per le menzogne, & advlationi, che pròferifeono d'agri bora. Talché Ar– chi damo dice dÌTerìcle Sofìstafcorae tefìimonia Enapiojche, benché [of– fe da lui vinto i n battaglia,con la fua eloquenza, ragionando di quellaguer- Ecapi ra,pareua egli il vincitore,e non il vinto.tr Tlinio, dice di Cameade, cbe_j quando egli argomentava, difficilmente fi patena eonofeerc, il vero, come quello, che vn dì con grande eloquenza diffe molte cofe in favore della giusti tia,& l'altro dì non conminor dottrina,&facondia orò contra lagiujìitia. Quindi diffe Euripide,che'lfaper dir molte cofe ban non fa che del tiranno, Eripide, & Efcbilo dice,cbe'l più vergognofo male di tutti fono i parlari bene ordi- natiCaton Cenforino per quattro volte,cbefu accufato fettanta uoltc accu– sò altri,e sfavorì con là eloquenza.! Cafstjà T3rutt't,e i Gracchi, con lafna-> Hieroni- . r Kf)ettoricamoffero infinte feditioni ai tempi loro. iVticenfe provocando, ™ 0 ° ro Capl Ce far e con l'oratione,mife la libertà Romana al [ondojCicerone con lafua-> L o s t eloquenza provocò Antonio ai danni del la \Republic a. Talché anco la Rhet beo . torica è dannafa,& ptricolofa.Quindi Marco (fatanefuafea Rfmiani,cbe_j V i t t or P i non afcoltaffero pubicamente quei tre oratori Ateniefi, cioèCarneade,Cri gu- . tolto, & Diogene,per che no fuadeffer loro le cofegius~le,& ingiuste infie- m o Ml _~ me.j 'R\omani (come dice Svetonio) cacciarono due volle i Rettori della lor fch città per publico editto, come pestiferi. Gli Ateniefi gliprobibirono che Ma r i no non andaffero in giudicio, come distruttori della giuflita, & [ecero tagliar Be r a c h latestaaTimagoraper ladulatone che [eoe al Re Dario. I Lacedemoni Q ° g U 3 n n i cacciarono Tefifonte,il qval sera vantato di poter tutto vn dì intiero par- p j u i o . lare eloquentemente di qual fi voglia cefi. Ma (hi voleffe della Retorica G i u l vdir quanto s'affretta, legga Hieronimo Capi doro, M. Eabia Vittorino,lo Ccll °- Strobeo,Vettor vifani ; Hieronimo Mafcher Mantoano, Marino Breeicbe- ^^no ° mo,GioHanmRivio,Giulio Celio,Giu!io Seuerìano,Martano Capella,Celio, C i p r i a no Calcagnino Cipriano So aria, & al'tri infmti,c oanno di quello molto dotta- Soario mente e ferito, e ragionatoMer facciamo tranfito ad altri. S a l o m o ne. Annotation e (òpra ilxxxij. FJifcorfo. \>a^ Delle Iodi dell'Eloquenz a i iniettor i pertinent e dic e alcun e bell e cofe P i e– tro V*ittorio,nc l 14, libro dell e lue Varie lettioni,a l cap o vudecim o fi può vede r pariment e il lemmari o della Filofofiadel Bernardo , al Verb o Eloquentia , & a l Ve r b o Rhettorica.Intorn o alla Rhettorica,ved i Demetti o Falerio, il Longi- no,il Fortunatiano , Pietr o R o m a, l o Sturmio , Iafon e Denores,i l Granata, & i l «Sardinale V a l e r i o 3 & l a Rh e t t o r i c a iutauolat a nouainente.dell'Vuechero. .

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