GARZONI - La piazza universale - 1589

V 1 \ 1 V E K S A l & '2S 5 compofitionifma 1 fecondi hanno qualche volta il diletto apparate, ma pò co vide vero meficihatonellopre loro. Et s'acquistano qite due cofe in va rij modi. Trima,fieilcompofìmenonvariatroppo,®-non fàunamo* (Ira estrema di faper d'ogni cofa'm undifcorfo,comefa Hippia appreffoa Tlatone,perche daquellagran congerie nafce confusione,® non può l huo tao tenere a mente le cofe dette,®" capire queUe,c'hanno da dirfi, égreden do il compofitore fuperfluamente,come accade. Onde il lettore tal volta di ce,doue vuol arriuar cofìuihbe cofa vuole inferir degli ha cominciato una caraffa, 1® fornifce in un boccale. In quefta parte s'hanno da ifcufaiegìì Hiflorhi, ®- Teeti, con tutti quelli, c'Ioannoprefo da ordire una tela va- ria, le quali per laneceffità delfioggetto bifogna, che da vn filo trapalino all'aliroyper tefftrlatuttainfieme. Terò fivede che dall'Europa faltan» in tséfìx, per porre mfieme tutta l orditura principiata da loro.Secondo. fe il Compofitore dà bando alle voci troppo antiche,et a quelle,che fon trop po volgari perche rendono ofura,& languida loratione ;& fumo ripu– tati per effe perfine indotte ,& inette ,come fe vno fi diietta in lingua.» volgarea'vfare il Chente ,il Guari, ilTalhotta, <&•fimili altre voci, che appr effb apoliti auttori hanno patito degnamente effigilo . "Però è da fi– gure ilconfigliodi Fauorino,che dice, Verbi s prifentibu s utendum , & moribiisprarteiitisuiuendu m . Alche s'aggionge che loratione~J fianumerofa, ®- i periodi fornifeano con numero compito,®" fiopratut- Fauorko to utfia breuita cmueniente,nm mutila,non fiacca,non cadente,non man ea come in molti auuieneà quali per ciò divengono ofiur'iffim'^per che, co– me dice Horatio. Obfiurmfio dum breuts effe labore. Hoia«°* Terzo fe il CÓpofitore vfimodestia,® modojwn congregando tutto quel 10 che a un propofito potrebbe dirfi,malaficiando anco qualche fragmenti a Ttyth da raccogliere nel campo, acciò gli altri effercitino ancora loro it firngiulicio,<®ingegno,etrattado i paffi ofiuri con chiarezza di moltepa role, per non fomigliarfi a quella fiepia nera dAriflotile , che in tutte teofiurrez^e fugge come vn cane bastonato ; ® intorno a que'chiari n a dimorando troppo, come fil'isleffo. "Sifogna prender l'effempio dal fe- me, il quales'è Jeminato'm troppa quantità,la biada fifoffoca, & s'èpoco 11 grano nons'empie, adunque è necejfario liauer modo,&-ntifura,comedi te ilToeta. Eft modmin rebm,funt certi denique fines. tuffar, come fanno la più parte de'Eilofifi de'nostri tcmpifi qualidifpu- Horatr tando del mìnimo, ui confumanograndiffìmo tempo;contendendo dei va- cuo,rendonomcuoliitelletto,cbedourebbe effer pieno; ®- altercando deirmfinito,dicominfinitc pazzìe r'idicolofe. Quartob'tfogna, che'tCom- fofitorehabbia ordine,®-proceda con le fuediuifioni ordinate,®- chia- «5 ^mbr * re,pià che pojfibilfia,perche( come dice Ambrogio Santo-jSdte qui d fa ^ cias .

RkJQdWJsaXNoZXIy MjgyOTI=