GARZONI - La piazza universale - 1589
d'Efihine, cbeleggendofi l'oratione da Demostene recitata contra d'effe, mentre era effvle, & bandito in Rbodi,& stupendo tutti della gran perfita fiue di quello , fiolfirando diffe. Qmd i ì ipfarn audiiTètis beftia m Tua verb i refonante m ? perche i fcriiti non ti pomo /aliare. come farà uno cbe parìi,effcndoch'èiii tua libertà chiudere il libro, quando tipiace, & non è co fi m lite volte di poterti partire dal ragionamento di un oratore!^ Olerà di ciò con la compofìtione feidapertutto,percheinun tratofcorri in piazza , vai alla villa, muti paefe, troui the gente ti pare, confabuìi con tttttìriXi con tutti, dai parole a tutti, presti piacere atutti, etisfoglicon tutti tu pafci i dotti, aguzji ro, *Ì > imbocchi iputti ammaestri igìoueni, fomenti i vecchi, rifnegli i mortijnanimifii i vili, fast enti i buoni, bastoni i cattivi e tutto il mondo riceue da te giovamento. In oltre le eompofttioni, ti porgono grandifftmo trastullo, & fon come quei figliuoli piccioli, che da padri fon prefi così volontiert in braccio, i quali ridono fico, gefiifcouo /eco amorofiettamznte, & con vtTgt piaceuoli borafi f/icano da loro, bora'm- itantemente chiedono deffer di novo preß, abbracciati, bafiiati, & cara* mente flr etti alfienopaterno , perche ancor effer àfftderano deffer prefe, in mino, arridono al tuo bumore, fodisfanno al tuo valore, contentano il tuo appetito,&fi talbora fi partano da te bramano di tornar din mano di nuoito,öc deffer viste, & reuifie mirate confederate, e temute per cari par– ti del tuo fecondo ingegno. Hanno le compofitioai ancora quella vtilità in loro,che mettendofi l'huomo a comporre,affottiglia fi steffo,e trova molte cofe ne'tiberi daltri,le quali mejcbia nefuoi,cbe lofanno apparrere un'Imo mo grande, & fiimofo in breite tempo, fi come avviene a un fanciullo, che di picciolo ch'egli è, sèpofio /vie fi>alleiita gigante, appare a gli occhi altrui d'vna statura fmifirata. Et partorì/cono aiettori utile grandi/fimo da va'altra banda, che cacciano via il tedio, & l'otio, che molte volte travagliagli animi Immani ,'infieme con quelli bttmori maninconici, & fclvatici,cbe affliggono tanto i corpi, & le menti nostre dando ristoro al– l'anima , eonfolando iSpiriti interrici'ecreando la fantafta , e dilettando mi– rabilmente tutte le potentie no/Ire interiori. vnofinalmente deglieccel- lenti frutti, & de'prirtcipali delle compofitioni è questo che per effe l'huo– mo può diventare Santo, & perfetto leggendogli cffempi db uomini giu– sti -, vtendo le parole di perfine pie, trottando igeili, & l'opre di perfine, in ogni parte perfette, &quefto non fido piò fuc ceder e ne'lettori,manti compofuore ißeffo,percbt leggendo le coje altrui, trova una Strada aperta a corregger fefteffo ,&fegnitare ivefligi buorami veramentegiaìti ,&• finti. 7\[onè meraviglia adunque per te Suddette ragioni, fe tanto conto fi tiene defamofi& grandi compofittori, & fi cotanto è celebrate tu; Theo frafio,chefiriffetrecento volumi,tm (Jbrifippo che nefiriffe fettatanta, tot Seruio Sulpitio che compofe cento ottanta libri di legge civile, utizA:ùo, Capitone, che formò feffanta volumi, uno Empedocle^ ebene fece quaran– ta
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