GARZONI - La piazza universale - 1589
F N 1 F E H .S J£ LE. ap 3 DE PERS PETT I V I , O V E RO OP T I C I . Difcorf o xxxv . .A fcien%a della "Perffiettiuaouero Optica vicina alla Geo. metria è tutta pertinente al vedere, <&tome dice «sf uh Gelilo nclfieHo decimo libro delle fitte notti anticbc(non ren– der agirne d'attro,faluo cbedclle forme dì vedere, & degli i nganni varif, e diuerfi,cbe nella vifla fi caufano. fi [oggetto di qui ilafeten– za fon le linee vi/uali,ma di effe fon due fbecie, luna è di quelle,per le quali procedono i raggi retti, i. quali non fi refono, nerifrangono; e mediante li- quali fifa l'atto del vedere diritto , ofcome dicono iproffettiui) la vifione retta,&l'altra è di quelle linee,per le quali camxnano i raggi,che fi refilet- tono, o fi rifrangono, & mediante le quali fi vede obliquamente, &(come dicono gli iHeffi Terfyettiui)fi fa lavi [ione obliqua. Indi fon natedue parti, della prol> ettiua, fecondo ch'ella confiderà quei! e due forti di linee vifuali & quella parte che confiderà la prima fichicra, è Hata detta Optica , cioè profpettiua fimplicemente ma quella, che t'ha tolto per foggetto ilfu on- doordìneè Hata chiamata jfie cular'u fi da'latini, comeda volgari, ctlla- quxle parliamola un difcorfo particolare. Cercai Optica, ouero Trcfict'i- un fi confilerano fii cofie principali ,cioè il vederefia cofia,vifibitc,il mtio de •veda', la fbecie mfibile, il vifibile raggio, & il modo del uedere. Quanto al vedere effo procede da gli inHromenti organici de gli occhì,& denerui op- tici,chefluifiouo dal ceruello,& uengono fino agli occhi,portando fico dal thnmore fecrcto del ccruello una parte purfiima fino a quelli, onde Ari- Ariftot flotile nel quinto della generatione de gli animali, hebbe a dire, il vifo do- uerfi attribuire all'acqua , il qual vifo viene a ficcar fi, quando i'h umido mancafi come aferma Mippocrato nel libro D e vi&us ra rione, & Gale- Hiprocr* no nel libro De indrumentoodoratus , attefia iluifio caufirfi apertamen- fjli ejBO , te dell'bumore (brifiallino.Queflo nifi non è altro, che una pvteHà perffet tiua,la qual apprende gli oggetti vifibili per fua proprietà fingolarc;appar tenendofi all'occhio propriamente di vedere, fi come dice Macrobio nel fit- M timo de'Satttrnali,alla ragione digiudicare, & alla memoria di ricordar fi. QfieHo vifo è il più certo quaft di tatti i finfi, perche difeerne da lontano tutte le cofe pertinenti a corpi,come il colore, la quantità, la figuraàl moto, la pofitione,ladiHanxa,o intervallo, come nota Galeno nel fiHo decimo li– bro, D e vfu partirmi corporis humani. fercapoi latto del uedere,onde nafc.t,cifono uarie,& diuerfe opinioniimperoebe Democrito, Epiouro,& Lucretio nelfefio libro,uogliono,cbe il uederfi caufidai fimulacri, & ima- gini delle cofie, che da fi Heffo entrano ne gli occhi, la quale opinione è ri– buttata daMacrobio nel -/.libro de' fuoì Saturnali al capitolo ra. Hippar- co, dice, che il veder fi cagiona dallaprotetione dell'uno ,& l'altro occhio, Hippa alla cofa vifibile la quale viene con una certa palpitatone quafi a tee care, T 3 'ffggcn-
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