GARZONI - La piazza universale - 1589
*9 4 T I A Z Z A affiggendofi in quella tanto (lrettamente,comefecon la mano la toccaffe. Piatane . r f 1 1 • r r " : l c » c ! } e M veder fi faccia per via della chiarezza del l\tme,fcorrtn- ilo dagii occhi una luce a guifa di fuoco portata nell'aere cflri/ifeco, ch'i ri portata indietro dai corpi vifibili, chele fifanno incontra, & Galeno'è dell:fi>(fo parere con -piatone. IStoicihanno detto lacaufa del vedere ejfcre altroché lemiffione deraggi de gli occhi nelle cofe vifibili, &infie med'aere di mezp.Torfiriofdite che ne i raggine le fimbianze, r.èalcun'air- Poihi-io . tratofi è cagione del veder e,ma l'anima iftejfa,che fe medefima cenofc fibile&effcndo una di tutte, conofce fe medcfma in tutte le effe, che fin & quella fentenza èfeguitatainparteda%tffael Mirani Hebreonelfuo* Ra.fae l difeorfo della ffiecularia, al capitolo fettirao. I Matematici dicono,che W u i a l - modo deluedere è tale.. T>a quel punto nell'occhio, il quale è veram il centro di tutto tifino gir o,fi partono i raggi uifiuiaguija di linee rette, fon prodotte dal centro divn circolo allafiua circonféren-ra,che quanto pit innanzi •vanno tanto più fi éfcofano,e tutti fanno angolo nel centro. Q fi' 1 ra lg$ procedono fempre per linea retta fin che trouano hggetto v le, o prima uanno per linea retta allo Specchio, & indi fon rimandatile r 1 r le(fi per un'altra linea retta alloggiato, & effendo illuminati,^ altera dall'oggietto, portano quella alteratione, che l'imagine dell'oggietto all'o chio , dentro alquale l'anima fi {pecchia, & veggendouiquell'imagini,& que raggi colorati di dette imaginije apprendere conofce, & ne dà quel dicio, che deue, adoperandofi in ciò con tutte quellefue facoltà, delle qu ha bifogno,®-peròloccbioè fiata chiamato specchio dell'anima, come éjf quelnobiliffimoToeta Tofano-, Fidijpecchi dellAlma-occhi lucenti: Terchefi come noi mirando nello ffiecchio, veggiamoìè cofe da luircmot cof parimente t'anima, guardando nell'occhio, conofce le cofe, che fon f ra di lui. Fra gli altri Euclide apertamente tiene,che dall'occhio noltro e fi de. m j cer ta virtù, o certi Spiriti, o alcuni raggi luminofi, i quali proceda drittamente a guifa dilince, chefan prodotte dal centro dun circolo alla fiua circonferenza,-®- vadano a trottargli oggietti vifibili,e trounti gli rap prefentano agli occhi, & a queflo modo fi''-facevi'attadet vedere, fienza vi fia altro bifogno della Specie vifibili, la quale è polla dafilofafia,uolcn loro, chela Specie utfibìleuada a trouar l'occhio, eh-è• tronfiarente, & of fendendofirn e'ffo, gionga al fio centro, ohi altra parte,dcue è dall'anim noflrxappreffa&coftfi faccia la vifione, o vagbamdire l'atto del vedere., fonfentono però quafì tutti, che ilfienfo del vifo mediante l'aere uada 6 le affrontare la co fi colorata, come dice Galeno nelfettimo libro de D a enoi d'jiipocrate,&di Tlatone. Cerca alla cofa vifibile, quella fi dimanda lo AriHo tile & et t ° d e U' occ bio, fecondo Arilìotile nelfecondo degli animali, & uedafty o non uedafi,pur chefia atto nato a poter effer vifìo fempre fi chiama oggietto,fecondo l'isleffa net fecondo dell'anima, al capitolo decimo, il oggietti
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