GARZONI - La piazza universale - 1589
F X I V É R S ^ L E . 29 5 oggietto fi vede mediante il lume,® il colore, come,dice Tbeofrallo nelle The parafrafi fioprailfecondo dell'anima.Vn mezpancora è quel /patio diuifii- . bile,per il quale la Siede dell'oggietto vifitbile,è da efifio portata al vifio, im- perocbe tra loggietto vifibile,& lafiuperficie dell'occhio vi è bifogno di di- (lonza. La fpecie poi viftbile none altro che la fiimilitudine onero imagme di quello, che fi vede, che rapprefenta la cofia villa al fenfio:& il raggio nifi bile non è altro,cbe ma linea retta,laqtiale (i porta del centro del vifio, <ur va a terminare al centro della co/a uifibile. il modo finalmente del uedere è di tre forte, cioè per vi/ione dritta,o per refle/fa, 0 per refratta. La vifione dritta è,quando il raggio viftbile alla cofia uisla è perpendicolare,il che può auenire e di fopra,e difiotto, e dai lati, e/fendo l'occhio il centro rififietto di tutti, èperò dafaperetcbe con una folauifionenonfipuò uedere infieme di fopra,di fatto,® dalle bande,imperocbe l'acutezza del uifo no fi dirizza a più bande in tratto, come infegnavitellione nel principio del quarto li- vitel bro della fina prò Spettiua.La vifione refieffa fi fa ne'corpi politi 0 per natu ne _ ra,o per arte,comc fono i/pecchi, per che il raggio éagui/a d'vna ballaget tata ne l muro.ch 'è ribattuta da quel corpo folido indietro, e torna verfo il fuo principio, come diurnamente e (plico Dante, dicendo. Et fi come fecondo raggio fuole ^j. V(àr del primo, erifalirein fufio; Tur come peregria che tornar vuoici, H qualrìtorno è chiamato rifttfione.La uifionc re fratta procede aque /uL* foggia,che,fi come ogni agentc,c bobbio da operare in materia paffibile, ta to piu fi rinforza,® augmeta ilfuo valore, quanto piùfiente la materia ci– fra renitente,® a lui auuerfia;cofi fa U raggio luminofo ,che qualbi r trono il corpo diafano,» trafparente,che da lui debba effiere illuminato, 0 denfo, ouero opxco,o no capace dilume,comeacqua,uetro.® filmili co/e.cgli tan– to più fi rinforza,® accrefee ilfuo potere, accomodadofii a penetrarlo,® forarlo co angoli retti, 0 con angoli vicini al retto, fiecòdoebe fi fcnteilbi- fogno, ondefi piega,® declina da quella linea retta,per laquale camìnaua, ® s'imita per vn altra, laquale forma un'angolo con la prima, & questa declinotione,chefa il raggio dalfuo dritto corfio, è fiata chiamata refrattio ne;® il raggio, che /a que(l'ejfetto,vié detto daiTrofpettiui raggio refrat to.® di tutto quello tratto dilìgetemele Cfiouan Tifano in tutto il terzo li br 0 della fitta proibettiua. E d'auertir fra l'altre cofic, che la luce fi diuide ir^^ in prima, fecoda,® minima. La primo è come quella che illumina tutto lo cafit,lo fiecoda come quella,ch'è negli angoli della cafa,- la minimo è qucl- la.che fubdiuidedofi, a pena ritiene l'atto della luce,® i Theoremi della tu ce fon dichiarati da Giouanni Tifano ve/couo Cameracen/c,nel fuo primo libro dello pro(pettitta,la quale è slata poi madata fuori corretta,e cafliga ta da Tafcafio Hamclio.® infieme infieme bifogno cofìderare, che il colo- J L re è vn moto dell'atto perspicuo appreffo Ariflotile,ma pre/fo a Tbe7niflio Rio T 4 nel ino.
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