GARZONI - La piazza universale - 1589

V N 1 V E R S A l E. j 6 y H ChrìUo ,nella Olympiade i 94 . magli anni delle ìnditìoni fecóndo i To*- tefici Romani pigliano il lor principiò nel dì della natiuità del Signore. If Hera, fecandoil%eAlfenfio, è un tempo digniffimo bonoratiffimo, & A ' f °nfi meriteuok di memoria, principiato dal tempo di qualche Re, ò Trenti- R e < pefa ti fio, & degno di memoria ,fi come l'tlera di Cbrifìo, & è quel prin– cipio, dal quale gli Aflrologi cominciano le loro fupputationi. Et è da notare, < che anticamente in Cafliglia (come narra Tietro Meffajnegli in- p i e Uromanti, &fritture per notare iltempo. firiueuano l'Hera di Cefa Media re, Come oggi fi mette del noilro Redentore Giefu Chrislo, ofiferuandffi il medefimo ililenelle Croniche,& hislorie.& quello vocabolo viene du He- Antonio rus,cbe vuol dir Signore, onde Hera vuol dire signorìa , Monarchia, ò Re- ji Nerb gno. & diqueiloparereè Antonio di 7 ^>:>biffa, cbenel fuovocabuLrw a * della lingua Spagnuola dice fiera di Ccfare, cioè Monarchia di Cifre. Cefi il Re Don Alfonfio nelle.fue Tauole chiama Heraì princip/f, di Regni come queldi Filippo,quel d'Aleffandro, & quello di T^abucodonojor. Al– tri fcriuoho Aera con diftongo, & voglion che venga ab are, quafi che il fiuo principio deridi dal cenfio, 0 tributo che fi cominciò a pagare a Otta– ntina Atguflo . &di queflo parere è ifidoronel quinto libro delle Eth't- m)logie,al capitolo trigefimofiefìo,& co fi Ambrofio Calepino nel ftte Dit- Ambro tioiriario, nella dittione Aere.& queftiauttori fon fegttiti di AÌfonfo Ve- ^ ' j ^ nero frate^Domenìcano^elfitto Enchiridion di tempi. In Spagna il far y e m a tonto per f Hera fu moitoantico, & le Cronichedi Spagna riferifeono, Chefempré s'vsò, fincheilRe Don Cftouanni primo, cheperdè labatta- gliad'Atgittbarota, nel quinto anno del fuoRegno, comandò che da indi inpoi, ne in inflrumenti, ne in bistorte più fi mettefifcdaU'Hera di Cefare, madal nafehnento dì ffrifio, &queslo fu nell'anno del Signore mille e trecento ottantatre, & dell' Hera di Cefaremillequattrocentovintiun o.fi ' lubileo s'interpreta anno di Remiffione, & è parola hebraica , & numero (dice ffidoro teffurodi fette fettimane danni cioè di quarantanoue anni, nelquale anno fi fuonaux con le trobe, & a tutti tornaua l'antica poffeffio- ne, faffolueuanoidebiti, t& fi confirmauano te libertà. l'età, benché da alcuni fi faccia dun'annoda alcuni di fette da alcuni di cento; nodime no propriamente fi piglia in due modi, òpertetà dell'bnomo, ò per l'età ddmondo.l'etàdeU'huomofonfette, l"mfantia r che comincia del princi– pio della dita, e dura fina al quarto annoda pueritia, che dura fino a i quat– tordici .Cadalo)kentia, che dura fino ai 22 .lagtouentù ,che dura fino ai 4 1. la virilità che durafino a i ^ó.la vecchiezZth ette dura fino a ifffan - t'otto. la decrepità che durafinalla morte, allaprima fecondo gli afirolo- gi,domina taluna. allafeconda Mercurio. alla terza Venere, alta quarta^, il Sole, alla quinta Marte . allafefla Gioite. allafiettima Saturno. l'età dti mondo ancora loro fono fette, fecondo il computo di Giouanni Luci- io.

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