GARZONI - La piazza universale - 1589
P U l P £ % S Jl t & 36" y fimo. Là fettima fiotto Decio. Laottaua fatto Gallo, ir V alenano. La nona fitto .Aureliano. La decima fitto Diocleziano . Le Tauole de'tem– pi fono come quelle che pongono Eufebio, Giouanni Lucido , Hieronimo, r Bardo,iraltri infiniti. e tanto baili de Cromili. Non mancano poi taffe, chealcuni fi sforzano dare agli Hislorici, comeinogni profeffioneauuie- ne. verbigrathebe ponghino huomini maluagi, & indegni di nome af– fatto ncllbiflorie loro, fi come Trogo pofie in catalogo Taufania Macedo– ne famofoper l'bomicidio del Re Filippo.irzstfulo Geliio-, e Solino ci pon– gono HeroHrato, il quale abbrttggiò il tempio di Diana Efiefia, filoper farft celebrare, benebe con dìprififime leggi fi foffe proueduto, che nefftt- no ricordiffe qitff'huomo, nein voce, neittifieritto . fon taffati anco per troppo difiordanti fraloro j conciofiaebe, trattando vno ifieffonegocio, & dicendo cofi fi varie, impojfibil fin che qualcun di loro non dica mil– le menzogne, ir qiteslo auuiene, perche non fono slati prefienti molte^j volte ai luoghi, ira fatti de fineceffi, ir raccogliamo dalla rtlalionc falfa di diuerjì, oda gli fritti difiordanti dì quesìt & quell'altro firìtto fe. per quesla caufia Strabone riprende Sratoftbene, Metodoro, Toffido- nio,& Tatrocle Geografo, fono alcuni altri che hanno vitto parte delle cofi, come per tranfito di guerra, o mendicando fiotto pretefio di voti, feorrendo per gli offcdali, & per le prouincie, ir vogliouo firiueretrop– po audacemente hisloric, ft come già feriffero Onoficrito, ir ^irislobolo dell'India, altri per cagione del ditto interpongono qualche bugia nelle cofi vere, fpeffie volte ancora lafciando la verità, del qual vitio è riprefb da Diodoro SiculoHerodoto,da Liberiano.& Vopifco, Trebellio, da Ter- tuliano, & Orofio, Cornelio Tacito; &inqneftafibicrauengonoposli 1>anude, ir Filoslrato. Vi fono altri che rauolgono le cofi vere alle fa– ttole, fi come fono Gmdie, Ctefia,Hecateo,& molti altri Indorici antichi, altri con nouità piene di dandehanno empiuti gli fogli d'eleganti bugiti & monftruofic menzogne, dando a capircalmando, che babbiano vislo prouincie incognite, ir luoghi innaceffibili, con raccontare le fattole de gli ^rimafp'nde Grifi,de T>igmei,dellc frù,de Cinocepbali, ^islromori, Ip Ephoro . popodi,Tbanisi),eTrogbaditi: fra quali fi può annouerare Ephoro , che dice gli iberi battere vna città fola, benché habitino cofi gran parte del la Spagna: ir Stefano Greco, ilqual diffc,che i Franchi fimo popoli del- G ^ f a n o l 'Italia, & Vienna effer e una città di Galilea : & miniano Cjrecoàl qua ornan o le afferma, che le slanze de'germani fono poco longi dal'mar Ionio .Seri Greco Utfimilmente Strabone co bugia etyreffa, che l'iflro, cioè il Danubio nafie poco longi dal mare adriatico : ir Herodoto dice, che egli vicn dall'He- ipero, ir'appreffoi Cleti, che f ori gli ultimi popoli d'Europa, & entra inScithia. Strabone dice anco, che Lapo, irvifirgo fiumi vanno al- l 'IIamafo, benché Lapo fimefcolinclRbeno, & V'ìfiurgofi feariebi nel l'Oceano.
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