GARZONI - La piazza universale - 1589

578 ? 1 ^ Z Z Jt r em immutabil i leg e pei cmrtre.ilchepar che tengaparimenteTlirit nel primo libro delle fue Hiftorie naturali,lafciando qveflc parole feri ' WM Smgulisfyder a tributaluncnohisjcl.iraciiuiubus , minor a paup b.is.ohicur a defecci s Se prò forr e ciliusq ; lucerl a ad muner a mor Ivis . e Quintiliano, nel primo libro delle dedamationì,dke queste pa Hebréo" c n u r e ' F . l r o U l u i m i l s ) languemus, & nioriamur . Medicin a qui d p Ihs , nif i u t ìuxta re nem o defperer? c tanto crebbe queflo errore a Gentili,& maxime preffo à Babìlonii,& Caldeuebe come narra F ne Hehreo,nellibro della migrationea'sbramo (o)fcrfcro fiicrifìcii,& incenfo all'' lnteWgeze,cbe muovono ì corpi celefli; et in tutte le ratiomojferuarono il corfo delle/ielle,.comej'e quelle fole dipedeffe to lavila, & lafalute dell'buomo. Terò Iddio minaccia in Efaia Vro ta. al capitolo quadragefimofettimo, à quefli confultori delle fIelle, fprejjano lni,& feguono la vanità,*? infama di qucfla opinione in t fi 'Sa,erronea, & empia, come quella ebe ci priva della libertà del lib arbitrio, e conflituifie Iddio, non volontario, ma naturale agente. L feconda opinione efirema è quella di coloro,che negano che le ftellc »0 cofa alcuna in noi, ma che Iddio per fe steffo regga ogni cofa,e alcuno non communichi il fuogouerno alle feconde caufeia quale o SThon u n t * improbata da S.Thomafo nella fomma contra Gentilizi terzo li io . ove dtmoflra,cl>e, benebe Iddio quanto all'ordinazione difponga o j c h P. er ( e meie ftmo;nÓ hmeno qvanto all'effecucionc regge quefl f c . r ! or '.f )cr me zzo de' fuperiori. & Scoto nel fecondo delle fen difmtione^ quirtadecima,c queflionc terza,ponc,chcle ftellc operino Sia A " a t U r a C ° r p i " r ^ r i i n c , ) l n a n d o l'anima ò al bene, ò al male. c Santo i\ .o . 5 ° n c i r l u Mo bbro della città di Dio,dice quefte parole . No quequaqueabfurd e dic i porelta d lola s Corpoti i differendo * afrl Damal e ff?" B a , e r « Svdereos . Cofi Damafceno nel fecondo libro al c c i , v .H i D ì a n „ m A m e r f ì S r : o n u , i e x iones , & habitus . 3. Uoniuc jack \e.Onde fi può affermar p vero(dice S.Thomafo nel predetto d/ÉVcch o r ^ 9 " f / C h e d ' c e T o l o n ' e o ne l Cemiloquio, allUpborifmo trig n c ftm ottavo.Cim) M<-rc.iriusfuenti n nariuitatealicuiu s 1 1 norumS.irnmt.&ipfefonisine 'r ^.o.da t bonitare m intelligen medii.litu!si n rebus: * cofi anco leflelle poffono effer confa te dalla no/ira 0 bvonafo ria volontà,percio che quando ilfenfo è amato la volontà fi piega,& s'inchina à regger bene;ma s'egli è nato, per caufit di tale inclmatione, procede malamente nella none.

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