GARZONI - La piazza universale - 1589

V *t\t V E H,S A L Si 38 1 'tonta iftìaly atteflail Tico quella parted'Aerologia effereineffica– ce , & frivola, che infegna d 'eleggere : laqual cofa è reprobata dal Bellantio à tutto t ronfi to,c tenuta per mera falfttà effenào che nel com mento [opra ilfeflo Aphorifmo di Tolomeo dice tutto l'oppofìto.Quint» perche gli Aftrologi dicono, che fe vn fortunato s'accofta con va sfor– tunato, vno partecipa della qualità dell'altmfecondo la poteftà delle fi– gure, e il predominio loro; taf l'infermo dal medico, il feruo dal padro– ne, il figliuol dal padre può effer diffofto a diuerfe qualitadi. effo Tico fe ne ride ; il Bellantio allega S.Thomafo in fua difefa, che dice nel terrò libro cantra Gentili, al capitolo nonagefimo fecondo. Magne s ferrum atrrahite x uirtntecorpon' s coeleltis , & lapides , & nerba r alia s occu l tasuircs ; undenihi l proh i bet , quòd eda m aliqui s hom o habeate x imprefllonecorporiscosleiti s aliqua m efficacia m in aliquibu s operi - bus faciendis,qno d aliu s no n habetjput a medicu s in fanado , agricol a in piantando , Se milesi n expugnando. c però (dice egli) fi redono al– la giornata medici eccellenti;che di raro guarificono infermi,® altri pia mediocri gli fianano diurnamente. l ^ega parimente, che de' corpi infe– riori fi trouino le proprietà celefìule quali no poffono atti ibuirfiàgli eie inenti.& il Bellantio dice il contrario,per autorità di Scoto nel fecondo delle fenten-TCìdoueafferma , che Metallai n quibufda m regionibu s exconftellationegencrantur , nam terra non ei l acliu a huiu s diuer» /ìtatis.e S.Thomaf o nel teng de catholic a ueritat e dice. Manifenum» err.quodetiaminanimatacorpor a quafdamuires&efricacias a cade r ftibuscorporibus conlequuntur , & etiam prarte r eas, quea d qualità* tesadtiua s , & pafllua s elementoru m conlequuntu r ,qua s etiat u non eft Hubium celembu s corp o ribu s ede fubiecias.Af d oltra ìlDottifiimo TÌco,cifon de gli altri affouche arguifeono cantra gli Aftrologi, prouan- do,che efii non poffono hauere ifperienza del celefie infiuffo, perche non è ancor fornita la renolutione del cieloUa qual fi fi in trentafei mila an- n'hde' quali à pena vnapicciola particellafeorfio habbiamo: alla qual co- fa rifondono i Theologi,che fe ne può hauer notitia per lafetenza infufit nel primo padre Adamo,lafciata per fuccefìione a i pofterifuoì, et quefia bafta. Oltra di ciò fi può rifpondere con Riccardo da Monte Tulciana j I C w r < 3 ° c chiarifiimo Mathematico,negando cotal moto della noua sfera, come in pJ^^ vn certo fua trattato arguto nega egli,& rìfpende alle ragioni in contra rio adotte. Ouero concedendolo, dice, che la gcneratiene, ®- alter atio- ne delle cefe inferiori fi fa per il moto de'pianeti filo, &• de' lumi– nari fiotto fi zodiaco > de'quali moti s'è fatto molte volte ifpttìen%a ; & the il moto della nona sfera (onfcrifee foco à quifio, per cau– fa della fua tardità . Alcuni allegano anco quefia ragione , the ttafttmm due gmi 'mi alle volte difimili di corpo , p- anco dtl refto,

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