GARZONI - La piazza universale - 1589

3 ° 4 * 1 Jt 1 2 Jl che nell'ifleffo libro vuol conofcere per ria d'interregdtìoni ,fe fìa per generare dalla tal donh afo no.jt quell'altre dell'Ecclefa pitolo decimo,doue e ferino. Ignora r hom o quid anr e fe fuerir futuru m (ir, qui s ei poten t indicar e ~>. firifpohde, che quegli fon pazjjycbe vogliono conofcer tutti i particolarhcome è fla fendo che,perteßimonio di Tolomeo nel Centiloquio,l'aftrologo nerfi da enunciare le cofe fingolari,effenào la faenza, fecondo delle cofe vniuerfali ,& non de gli indiuidui, perche filo g Dio predicono le cofeparticolari.Ondc Tolomeo dice. A te , & à feienti a . quafit inferendo, che ci vogliqueflo lume particolar Mia fentenza di $, Taolo à i Calatbi. Die s obfcruatis , mcn pora, & annosjtime o ne forr efinelaborauerim in 'Vobis: fi rifon– de , che fjlpoflolo reproba l'offeruatione de tempi cerca ifia ' pigliarli, & cerca l'orationi da fitrfi , la qual fuperflitione forfè r 1 > • nane Galathi, perche anco Haly Menragel ha voluto, che fione, e il batte fimofi daffero, mentre la L unafoffe ele re, come è manifesto nellaparte fittima della fio fomma al lauttorità di Iob,al capitolo 3 8 . Nunqui d nodi ordine m ccelis,a tione m eiu s pone s in terr a ? firifponde, che taleauttorità conch Concili ' a ft r °l°&' a giudiciaria non poterfi hauere perfettamente, il ch '•rfifijn i" 0 fi concede. Mfaffio del Concilio Unchiritano, al capitolo v no. fefledouedice. Qui diuinatione s experunr , Si more m gentiliu fequuntur , fub regul a quinquenni ; iaceanr : fi rifonde, che itti hibifeenon laflrologiagiudiciaria , mal'indouinarc per viadiT{egr Cuncili m a n t ' a . ì Geomantia, Idromantia, Tiromantia, & fimili. *A quell di Maru- C o n c , l t o d i Martino Tapa, oue fon ferine le feguenti parole, re n o > . nella confa vigefìma fefla. Non liceatChriftiani s tener e traditione gentilium , Se. obferuare , & coler e dementa , au t luna: , au t ilel ciirws , aurina nemfignorum fallacia m pro dom o facienda , aiitpro prer fegetes,-velarboresplanrandas,ue l coniugiafociand a : firifp de con la Chiofa di quel luogo, che il li reprobanrur , qui credut neceflirate m fuperionbti s : und e no n cft dicendu m , quòd fuperior fintcauf x rerum , lice t fint figna rerum . jl quel paffo che Meff terzo, al capitolo Exruorum. DeSortilegijs , comanda effereimp fna penitenza d'vrianno à vn Trete il quale, per ricuperare furto della Chiefa,baueuaper femplieità guardato nelPJtßrolabiot fionde, che tal Trete fu condannato, perche credette alla fal difefa da Zaele nel fio libro dell Interrogationi, cioè che pe Zafipoffafapercfe vn ladro fia domestico, ò forajlicro^A queip le leggi ciuili, nel nono libro, al capitolo, de Maleficijs , doue fo queflc parole. Geomctria m difee r e,atqu e exercer e licen ars aut thema -

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