GARZONI - La piazza universale - 1589

Ì9ì " P I A Z Z A te Nihi l ram contr a Chtiftianos , quàm CT aiti Mathefeosadhibean emani , h re eni m inimic a dignofcitu r leg i Dei . fi rifpondcche Agoft no parla di quelli, che per guadagno s 'intromettono a parlar di quelle c fe, che non poffono faperfi dagli huomini, contra il precetto di Tolome nel primo libro del Quadripartito. A quell'altra dellifieffo, nell Home* Ita 49 . fopra quelle parole. Eg o (um 'vitis . douedice . Qua m multo òboneDeus Mathematic i fef'ellerunt , qui a (ib i plerunq ; lucr a pto milerant , & damnainuenetun t ; firifbonde pur nel fopradetto mod A quella finalmente d'Agoflino , nel libro D e natut a tlamonuir. , ds- ue dice. Gencdiac i appellat i fun e propte r naralitioru m confìdera tione s dierum . genele s eni m hominu m pe r duodeei m cal i %n fenbunt , fydcfumqii e curfus , nafeentiu m mores , aclus , &cucn przdicereconanttir , idei ! qui s qual i (ìgno fueticnatus,au r qtiet n fedu m uita : babea t qu i nafeitu r , interpictantur . H i (ime qu i uu Mathematic i uocantu r ; cuiu s iupeiibtioni s genu s conrtellation uocan:.c* r a quella che è regi/Irata nel quarto libro delle confeffionucon quefleparole, lllosPlanetatio s , quo s Mattiematico s uocant,pian confuler c no n deiìltebam , quostame n Chnitian a pietasexpellir Si damnar : fi rifbonde, che Agcflino quiui reproba quei fai fi Aflrol gi, che credono i cicli operare ncceffarìamente ne gli atti , &coflum degli huomini A quel paffo d'Ambrofio salo, nel quarto libro dcll meron, al capitolo quarto , otte dice. Nonnull i ten tarm i t natiuita expiimerequalitate?,quali s fic unufqui(q;qu i natu s (ìr.ciitn ho c n (olu m uanum.fc d inutil e (itquxrentibus . epoifoggiungc. Redemp lun e Apoftoli , & congregat i ex peccatonbu s , no n utiq ; ex na tarisfuxhora , fed Chrìllieos (an&ificauitaduentu s : frifponde, th Ambrofio parla contra quelli, che volcuano tutti gli atti humani p dttrfi dal cielo neceffariamente ; & anco lìngreffo nelparadtfo: onde l 'iftcj'fo luogo foggionge . Latr o in crucerò damnatus , no n benefic fuarnatiuitati s , (ed (ide i confeiTìone , adParadif i tranfiui t gaudia lonu n non uis natiuitati s , fed diuina - ptarceptioni s offenf a pi pifii K in mare , alla cuifenten^t è conforme Tholomeo nel Ccntiloqu alla propofittone ottava ; & nel primo libro del Qttadripartito al cap tolo terzo ,douedice. Noncogiteniuscaquxacciduntexca-loellcn cedaru , urqux(unt a Deo . Di più arguifeono alcuni fAfrologi perche Albumafar nel fecondo libro delle gran Congtontioni alla dif renza ottaua, dice, che la congiontione di due infortuni!lignificò la na– tività di Maumetho,e un'altra poi lignificò lafùa morte; il che parche ecceda i termini d aerologia. &• di più nell'iflejjò libro allultimadiff'e- renza dice, che un'altra congiontione fignificò Giefit figliuol di Mar la qual cofaparthe hertticafia.oite fi rifonde, che Albumafar fu tro pa

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