GARZONI - La piazza universale - 1589

V %L t v E K $ jt i É' 35 7 pò audace veramente, & che pafìò i termini, faccio cotra la dottrina di Tolomeo, nel Centiloquio alla propalatone prima,®- nel primo libro del quadripartito al capitolo ter %o ,doue non vuole che l'aflrologo veghi co fi al particolare.Klodimeno Alberto Magno, nel fuo Speculo agronomico Alberto al capìtolo terzpdecimo dice > che N i ini prohibe t in hi 1 -, qu a ab hcrr-i- M.igno. nis pcnden t uoluntate , corlu m ell e fgnum , & no n cavfan-.und e iicìa Maumeth, & Arabum potuitellèi n cce'.o , u m fieno : nam diuer/àrù " partiu m cótradicìionis.quani m alterarc i porel' t be n 0 eligere , fcieba t Deu s ab a?rerno,qu a illarum eligere r Vndei n iibr.o Vniuerlitatis , qu i «il i n celi pellis.potui t lignificar e fi uoluir.ne c ram e pe r ho c infiingi - tu r libcrQ arbitrili» lìcur no n infrigidi r diuin ? prcuidéti a polita ; fil– tri arguifeono gli aflrologi, perche giudicano per l'imagini del ciclo , le- quali fon finte degli huomìnneome con efifia Albumafr nel fino iutrodi-.t torio al capitolo primo del Trattato fccodo.-allaqual cofia fi rifpovde, che •quantunque tali imaginì filano finte dagli huomini; nodìmeno gli effetti delle felle in tali figure imaginate fono co l iff cricca prouatc, come dice l'ifteffo Albumafar nel fieflo libro del fuo introduttorio al capitolo primo, eS .Thomafo nelfiettimo della Metafifica.Oltra di ciò dicvno,che Herme te nel fuo Cetiloquio alla propofuione fcffageftmafiefla diceffe vno haurà nel fieflo luogo della natiuità fina Mercurio, fi conuertirà dalla fina fede a vnaltradaqualcofia è vana,come quella che dal cielo no può cauarf ton– de anco laflrologia ì vana, allaqual cofia fi riffiode,che l afirologo no può fapere realmente ctìfia alcuna di cerio in quelle che 1 oncernono la uolotà dellhuomo ,come dice Tolomeo nella prima pyopofìtiene del fuo centi'.o- quio,®- la fefia cafa per teflimonio d'Alcabifwfe cafa di feruitù;®- d'in- Aìcabitii» prmità ,e non inchina alla Religionccome fa la nona. Di più s'arguifte a tjuefla foggia.I tcpidèlle nere congiontioni di raro fono v^ualhcome atte fila Tietro de Aliaco nel terzpdecimo capitolo del fino Elucidarlo, deue di P « c t r o re.Rar o concordan t coniuncìione s me d i l e * uerar , nifi quid o piane - A I a c o " taef t i n au^e.ue l i n oppofìtoau«i s luì Epicicl '.alla qualccfa fi rifipon- de ,che l'afirologo non deue fargiudicìo affertiìio.pcrche igìudiciifiuoi fo– no mezzani tra il neceffario, ®- ilpoffìbilctome dice Tolomeo nel Centi Tolomct loquio alla propofitione prima. Tare adunque che rimaga in piedi la dìfie fa dell'aflrologiagiuiiciaria,effendo rifpofio a tutte te olii tuoni più forti degli auucrfarti di effa in teflimonio della quale f adducono molti prono- flici riufeift veriyCome quello di Spurina recitato da Tlutarco,ilquale ha- uedo auuertito Cefare,che fi guardafìe da gli idi di Mar%oà quali efifendo arriuati fen%a danno dì quello,®- reftadone perciò beffato, l afirologo dif fica quello.h\c \\i\ uenerun r illa; quidc,le d tame n n ó pesere i ierùt & co fi auenne che in tal giorno fu vecifo da Bruto nel Senato . Di più Afe le- tarione Mathematica prediffe a Domitiano,cìx doueua effìr uccifo,dclla B 2 qual

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