GARZONI - La piazza universale - 1589
dodici fegni del zodiaco, le direttioni delle cafe > le tauole delle ìfieffe, & finalmente tutti igiudiciidelle cofe urimcrfali. E ben uero,cbe fi troua- M oggidì certi aftrologi prefiontuoft, che cercano di fiufcitar quei vec– chi fuperflitiofi diZael, di sbramo, di Meffalab , nel far delle natiuità de'particolari,& nel voler fcolpir l'intentiorihi penfieri,e i cofiumi del– le perfonefingolarhnellaqual cofia quanto fiian fallacU& ingannatori tut ti gli aftrologi più graui lo dichiarano , non rimet:endoci mai in quefii auuenìmenti particolari alle caufie d'aflrologia, cioè a i corfi delle felle, & alle forzeloro prefiffiamente, determinatamente, & fi/molarmente. Ma, volendo io fecondo il confiueto, notificare al mondo i diffetti di tutte le profeffìoni, è forza veramente ch'io ponga vn pane frefeo in tamia » & ch'io lo dia da mafiicarc un poco a quefii aftrologi da un bezzo, che prtffo al uolgo amano cotanto di farfi ualere, & prouar quel che dicano di tanti pronoflici,e Tacuinixhe uengon fuori con effrtffa menzogna, & bugiane detti loro: benché hanno una cautela mirabile inquefla par– te, che mettono fuor-a pronostici, iquali fono come le riffefic delTìthio ^Apollo, tanto ofcur'hér dubbiofi,che ne la Sphinge,nè Edipo glifapreb- bono feioglierc, e tanto communi, chepoffono applicar fi a molti prcr.cipi a un tratto, a dìuerfe nationi,& a cofe infinite in un mede fimo tempo. e non b gran fatica il torre a indouinare quello che indovinano ; conciofia che fra tante fielle, che fono in cielo, bìfigna che ue ne fìano dì quelle, che promettono bene, & di quelle che promettono male : onde peffon 0 bentffimo dire, the altri haurà ulta, bonari, riccbezzf> grandezze, uit torte, fanità, figliuoli, amici, matrimonìi, .prelature, magiflrati, & altri morte, differationi, calamità, efigli, priuationi diparenti, infir– mila, difgratìe, miferie, e lacci, e forche che gli impicchino. ^imbrofio S. A -.b:» fanto nel libro dell'Examcron, mette l'effempio d'uno ajlrologo delfiuo ^° tempo, chepromejfe la pioggia ch'era fommamente defìderata il dì del- laT^eomenia, & quel dì non auuenne altro, finche perle preci della Chiefa finalmente s'ottenne. il Vico nel fecondo libro contra Vafirolo- già, al capitolo nono, ne pone un'altro, che in Bologna madre d'aftrolo- gi, diffe un tal giorno prefiffo douer piouer grandemente, & quel giorno fu il più bello, e'I più fereno che mai fi fofie vifio per auanti, e pone per fingolare l'effempio di Gieronimo Manfredo afiroìogo fmgolare dell'età fu*, cheprediffeaVinoOrdelaffb prencipedi Forlì inqucWtnno ch'eì tnorfe, una ulta fiantijjima ,&di più, non conobbe la morte fu* fatale ; perche in quell'anno che ei morfe hauea prò ^effo di douer dire molte co fe fogna late,& marauigliofi l'anno feguentcJ medefimo inganno riferi- fee egli effer fucceffo a Vietro jlttedologiouane ingeniofi da quefii afro logiuani,& fallaci/fimi a fatto. Ver quello Cicerone,nrl fecondo de Di- Cicercn? uinatione, beffeggia gli aftrologi di quefta raz^a> dicendo, che molti C Bb i dei
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