GARZONI - La piazza universale - 1589

?P4 " P I A Z Z A Ezechiele vide le fimilitudini dì quattro animali che filettano quat– tro/àccie piened'occhi,®traheuano quellaruotaiottloSpiritofanto con lume fopranaturale aiutaua l intelletto dì qucfii Tofeti ® lo inai Zauaaprcucdcre i futuri mijlerij in quei fantafmi jigrati,® rapprese tati.® cafiinterpretauana le viftoniimaginaric,® iiigmaticc,leqita- ii diueniuano vi/ioni intellettuali,® profetiche, in'irtìt del profetico l urne infufo,® infpìrato in loro-.ò perfamigliare laotiane,® rìuelatio ne di Angelifo vifli,ò vdiiuf come Moife redimer, e vedeua,® vdiua l Angelo Mitraton,che s interpreta Trencipe dcle fitccie, in corpo af- fonto,in quei quaranta giorni fu l monte ; ® Sanitele vài folamatte la voce dell angclo,che lo chiamalo per il falò intuito della morte iluflra- ta da Dioper le fpecie,® forme inteUigibili,ctper la pura infujìoie del lume mcntalcper cui fi vede la verità perfpiritualcilluflrationtinte- rpor alt innanzi visto :ò per vn'altro modo aggi brcoMl Rabbino Salomone,® da Cabali/li chiamato per II urym , f Thummym,che ftgnijìca dottrina, ® verità ; perche nel rattortale al Soinmo Sacerdote(come fi legge ned Ejfodo, al capitolo vigcjìmofetn mojer ano cucite dodici pietre pretiofe, cioè\ei per /palla, ® nel fronn della mitra eraajffia vna lama doro,nellaquale era fritto il nome dì T>ioTetragrammaton,ilqualeluceua,®lucendo imprimeualaimagi- nedì quelle lettere in quelle dodici pietre pretiofe. Terò, quando i fi– gli ioli d'ifraele voleuano profetare qualche futura profpcrità,ò vitto- na,conofccuano la verità di efja fe luceua quello nome Jctragramma- ton, ® apparue la imagine fua nelle dodici pietre pretiofe ; ouc albo- ta con fiducia procedeuano alla guerra . Ter queflo era chiamato Ration.de i ndie», facendofigìudhio in quella maniera de futuri aitue- nimenti felici, ® infelici. Quindi fi legge nella frittura, che quando Dauii volle fiipere fe gli huomini di Cede douniano tradirlo nelle mani gtne del nome di Dìo,in quelle pietre, fi come appaine manzi > qu dimandò nel primo de Re al capitolo vigefìmoterzp, cor,figlio a Iddio della futura vittoria cantra Filislci : otte per quel nome lucente in le dodici pietre,Dauid prelùde, qualmente Cini forche è il nome del gnore ) doiteua rilucere, ® imprimere la fapienza fua ne"dodici Apo stoli , gli quali donatario annonciare la verità® dottrina Euangelic per l'uniuerfo mondo. E t queflo era il doppio (j>irito,che Helifeo d viandaua a lidia, che doueffe far fi in lui, cioè di prcticdereifuturi m

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