GARZONI - La piazza universale - 1589
interiori minaccino, e ne'fecondi promettano bene, che tanta dìflcnfto- nefiiafraloro, che gli interiori ampolline fian buoni, quelli di Diana cattitti,ouela'rifolue, che fi come lhoslie fono imolate àcafo, cofiancbo^ l'interiora di quelle vengono à cafo,comeftrouano ; e dice, che i popoli c'banfeguito quelle cofe,hanfatto come il volgo ignorante e fciocco;& che infegno di quefto,v'è diuerfitàgrande, anzi contrarietà ejprcfjàne' gli vccelli offeruati da loro,e ne gli altri fegni,con infinitefuperfiitioni ri- dicolofe:di maniera che fi dimostra non creder niente aquefle cofe, be ché vada con parole talhor copertc,per non entrare infoffetto di violala Religione appreffo alla patria. E quantunque egli nel fio Brutto fi glortj d'efier flato da Quinto Hortenfio eletto nel collegio degli jlugnrtfnon dimcno mostra nel predetto luogo più chiaramente ch'egli fojfe d'altr opinioneperche fc ben qualchun ne riufeiua vero,come quel della ciue ta che fi posò in cima della lancia del Re Tirrho,quando andò contra Jlr go;& quel del Vicofdqualfì posòfui capo di Lucio Tuberone Trctorc dì Rpma,il qual redeva ragione in piazza al tribunalc,tanto doincfiicanien teche fu prefo con mano;nondimeno le migliaia fhceuano effito ridoc riiaio . f° e . *ano apertamente. Hor questi ^iugurij de gli vccelli fvron tr vati ,fecondoTlinio nelfettimolibro,alcapit. quìnquageftmofeflo ,da Car,onde bebbe il nome la Caria; Orfeo v'aggionfegli Jiugvrij degli Tcfo Pó- trianimali;e Delfo ritrovò l 'jLrufficina. Coteftavanità degli >4ttgnti P co - confifleuapoi(come dichiara FefioTompeofn cinque ccfc.prima nell'of fervotione dal cielo,come nel cader di folgorigli tcmpeflc,di piogge . oue i Romani al cader del folgore non baurebbono mai fitto confeglio. & fiorerò vna volta da alcuneimputationi Tublio Clodio,pcr favore di vna improvifa pioggia, qnaft che Giove istefio l'aflolttejfc fecondo efferrta no ifegni degli vccelli,stimando quella antichità(comc dice Ouidiofbe gli vccellupcr volare alla volta del cielo,& accoflarfi all'i Dei, fifero co me meffi.&fecrctarij loro . Quindi auguravano per lor mezzo » {olend l'indovino ( come notano Fanone, e Liuio)fopra un luogo eminente, quivi fedendo fopra vna pietra, con vn certo bastone intorto Lituo c mato,nella corte vecehiafofccondo FefloTompeo,talhor nel luogo det Tefca ,ònelVoflmurio, ch'era vn giardino a ciò deputato , tirava vn fegnoverfo il cielo da Oriente a Occidente, chiamando la parte dcflr da mezzodì, dzfettentrione lafiniflra, quella dinanzi antica , e pofli- ca quello di dietro ; e do posposto il baflone nella finiflra manomefc la defìraful capo di colvfpcr evi pigliano l'augurio, pregava Cioucche nelle parti da luifignate mandaffefegni certi & manifefli di quello defiderauo fopere,&attendeva al volo,& al garrito lord, il qual non fefofe iutefo do qnelli,ò come fvonofo cerne loqvclla d'cffi.Sol bast fi antichi ctede;tcro,chegli vccelli hauejjcro fa loro vn linguaggio, co me
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