GARZONI - La piazza universale - 1589
4«>* 5 » I U Z 2 U ma, epoi furono vditi flrephi d'arme* & fuon di trombe dal cielo .et net terzo Confolato di Marioàn Amelia , e in Todifuron vedute armi cele fii da Iettante a ponente correre a incontrarft fra loro,doue quelle di tefuron mejfe in fuga Et nel capitolo centeftmo narra, che,quando nigio tiranno di Sicilia fu cacciato di Signoria, auuenne vn prodigio,c per vn giorno il mare fu dolce in porto. Innanzi alla morte di Cef legge quello prodigio,ckevnfuo cauallo pianfe fortemente ;&nella mo te di Caligola, ma fatua di Gioue rife di core allegrijfmamente. èpof ancora per mirabilprodigio quello da Trogo, che in Egitto alcune donn han fatto qualche volta fette figliuol i am par to.ma molto più mira le^ ben lo tengo io perfnuolofo) è il parto di Margherita Contefja dì landa,Vanno i ji/\.)àcendo(come fi'legge)trecentofeffantafigliuoli vi- ui in vnfiol tratto.mafopra tutto è da dire affai intorno a quel che T racconta nel cap .quarto delfettìmolìbro,cìoè che effcndo Confali Tubil Licinio Licinio Craffò,® Gaio Caffo Longino a Caffino, ma fanciulla diuentò ma Macino, fchiofotto il padre & la madre, & per commandamento de gli in fu portata in vna Ifoladeferta.allcga lui parimente Licinio Miniano fe uere d hauer veduto in Argo vna certa Arefcufa, che mife la barba uento mafebio,® anco menò moglie. ® eimedefìmo narra de vifu, ch C3°0 ° U l ' 4 ' ' 1 ' " " L C o ! T ' c i o cittadino Tifidritano.fi cangiò in mafehio il giorno del n c u ' « HOZJte. Et Lodouico Domenichiaggionge in confermatone degli fempi di Tlìmo,neìie fu e margini, che al tempo di Ferrando primo Re 1lap'Ai,C. reietta,® Francesca figliuola di Lodouico Guarna Salerdita* no, in età di quindeci anni, amendue difiemine mutaron feffo, & nom & di più che fono il medefimo Re in Eboli, ma fanciullalaprima no eh'andò a marito,diuenne mafchio,rihebbela dote,® vifjepoi come Im Concilio mo -Terò chi non le vuol credere,non paga dado . Tutta qucft 'artefpecH Agi:. latoria adunque vien reprobataci come fon reprob ate tutte le forti Aure;-.- **** • V e r ° C o n c i l i o Agathenje, & VAurelianenfe, e il Carthaginefe nenf" a ~ vo S iiono > c he òChlerici,o Laici ch'attendono agli augurij, fi debbano Ccmoii o communicare. e Gregorio in vn decreto determina, che iferui che v' Cnrtagi. fidanofian battuti,e i Uberi incarcerati.® il Concilio Toletano determ Concili o na ' cf}e f' a "f°fP e f' tutti quei di chiefit da tutte le dignità,et honori. Toletan o k / t W d w & t h O B O i l e t a a Pte&gij , talifi debbono confidare i beni,® dar lamorte. L'indouinare pe op.-ono - diprcfagy,opronoSlicinaturali, queflofibencè lecito : come i Med M " indolimmo lemorti de gli infermi dafegni naturali .Ter questo H B:afk> crate fa vn libro De prognom'e i particolarmente,® Galeno tratta d Hcilcrio. tal prefagu] nel libroc\ec\ieb\.ìsc\ecretot\}s,8cc\eCbtìGhvs,come anco fa Biafio ilollerio, nel fecondo libro della fua Theorica di Medicina. Cof l'inioninare per via di cometefk celle• ) cor vm;Lvup.uk »fuochi arieti :, àif-
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