GARZONI - La piazza universale - 1589
"v ti i r s li! Jt t il 41 1 colo ambìguo fcpraCrcfo Re dell'Afta, che diccita. Cra-lii s Halym pere- iran s magna p e n e ret opù uirri doite che Crefo come ferine Hercdoto)fi H pensò di diflruggere lefere ito inimico , &rimafe egli infieme col fino E ° r n b vinto,®- dìftpato affatto . Ennio Toetaancor'efo allega quel che fu det– to à Tirrbo i{c degli Epiroti. olio te Aeacida Romanos vincerepofe. Il qual potata intender fi à due modi,cioì'che Tirrbo vincefei Romani,ò i Romani vince fero lu'hbencbe Cicerone dica ch'egli è finto , perche l'ora colo d'Apolline non parlaua latino ; magreco : & diradi ciò Apollo a tipi dì Pirrbo era reflato di far ver fi; ®- forfè queflo aucne,pcrcbe,inuec- chiandofi egli , le delttiofe mufe non gradano l'amore d'un vecchio barbuto , comehaueuan fitto nel tempo dèila gioventù fua . Tutti gli oracoli antichi adunque furon fallaci, & pieni di menzogne , come Li– bero appreffo à Siciliani, Cerere appreffo a Rbodiotti, Diana appreffo a gli Ephefìni, Giunone appreffo a T^umidiam, Belo appreffo a Talefiini Berecinthia appreffo à I{pmani, Venere appreffo à Tbebani, Troferpina apptefo agli Hi/pani, e l'oracolo predetto d'Apollo più celebre di tutta l'Afta, nell'I fola di Delfo. I Sortilegi medefimamente, che pigliano a in- Sorti douinar col gettar delle forti,fono manifiefiamente reprobati. Ma bifogna notare, che laforte confultoria, & la diuifbria in fattiti dubbii t conce fa * affettando l'euento da Iddio, quando col configlio, & prudenza huma- na non fi può determinar quel tanto,cbe s'ha da fare, perche queflo pro– cede da mero difetto della faenza,®- prouideza dcll'huemo . Si legge nel primo dc'Rc, che Saul fu eletto l{e dal popolo d'ifraele per forte : ma que- fiafiit infpiraùone ditiina fatta a Samuele,cb'ordinò l'elcttione a quejlafog^ già: Cofi Matthia fu eletto all'Apoflolato perfiortecon preci ®- orationi alla maeflà d'Iddio. Et Iona con la forte,per diurna infpiratioue fu trouato fuggire dalla faccia del Signor e,&indi in mar gettato.Co fi lofite trono co laforte il malfattore Acbor, c'battea occultato le ffoglie degl'inimici, e Saul trono tonata fuo figliuolo con laforte,c'hauea màgiato un poco di fa uo mele cotra l'editto regio. Terò dice S.Agoftino fiopra i Salmi, che Sors nó ef t aliquit i mali , fed rea i n htiman a dubietat e dinin a indica s 'volut a " té. E ben nero (dicon Hieronimo Santo fiopra Iona, e Reda fiopra gli Atti $ Apotfolici)che non bifogna in un tratto ricorrere allefiortì,& crederlo- n t m o . ro indi\fcretcmete,perchcglì efiepi di Iona, e di Matthia,e d'altri che fin- Bc J J. golarifono,nb fanno una legge comune;®- fi pur cefiretti da neceffità pc- fiamo di farci rìcorfo con t'eff empio lorcbifiogna con le preci noftrc denote impetrar da Dio l'elcttione che bramiameper che alfbora fi mani fefla efi- fer dinina inffirafwne ; ne bifogna mefiebiaregli oracoli dilani innegoci meramente terreni & mondani. Onde SAgofiinoalle dimande & inqutfi tieni di Utilitario dice . Iiìa mih i difplke t conluetudoa d negoci a !ccul a ria ,cV:
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