GARZONI - La piazza universale - 1589
4 M T 1 A 2 1 A Coni-ro T > r c " " i e trouandofi iuì tante forti. Ma trapalando a fognigliinterpreti 0 i a ter- t l t a u T o n dimandati connettori, diciamo, che per qtteflifì può far co preci di io iattura >iaturale,ma non far profeffìone d indouinare. 'ì\e fidee credere a ; Themiflio, ne a Sìnefto Platonico, iquali ban detto non jognarf cofa irida •eì T "° ' P e n l j e fecondo i a mente loro, i fogni procedono da gli inf uff urodel o ne '^ potenza fantastica, oues imprimono con celef e diffoftione i fan tafmi, a fine di produrre alcuno effetto ; ejjendo che la piti parte chia mente procedono a cafo,& fono euidentemente falfì. Et quanto alle fe intrinfeche,& esirinfechc de fogni,chi dice una cofa, chi dice un altra 1 Platonici uoglioKo,cbe i fogni nafeano dalle fpecie,& cognitioni genera tencll anima; Auerroedallìmaginatiua ; Ariftotile dal fenfo commune, ma fantastico ; Alberto Magno doli infiuffo delle cofe fuperne, mediat però alcune fpccie che del continuo deriuano dal cielo ; i medici da uapo- rì,& humori del corpo;Macrobio,® Marco Tullio dagli aff ctti,& pili– feri della vigilia ; alcuni Arabi dalla potenza intellettuale ;gli Aflro- logi dalle lor confellationi,& ognuno diceafuo modo. Ma bafia,che po– ca verità è in loro, che non attenga a cafo, & moltiffmìfonfilfì in tutto. Tibullo. w i e y cn tifi T i i l i l l o _ Somnia fallaci ludunt temeraria noSe. Et pauid.rsmcntes falfa timcre iubent. Da quefto numero de falf intendo efier lontani affatto quelli, che per uina difpofttior.e auengonó, come quei di Faraone interpretati daCiofef- fo,& quell'idi T^abucodonoforifbofli daDaniele,&altri fintili, ma^ tutte le dichiaraftom de' fogni ferine da Daldiano,& da Arthemidoro,ò da co loro c barn finto il libro di A braam,di Salomone, & di Daniele intorno queflo,fon cofe erronee,®-piene dimille fklfìtà-Hiferìfce aqueHopropo- fito .Agofiinfanto, ne' libri della città di Dio,Vorfirio batter detto le diui- M. Tullio nati mi de' fogni effere tutte da demoni] derivate.M .Tullio, nel fecon l'.fmatione, /iride ancor efjo di Pitagora*® diTlatone, cb'efiortavano, per veder infogno cofe più certe, andare a dormire con un certo detcrt nato culto, ® vitto : però iTitagorici v.olcuano che l buomo s'afien dada fhua.quafi che non il uentre,ma la mente fa influita da tal cibo. E di più dice Tullio, che de fogni bifogna dire, quel chef dice delle imagin tioni de gli cbr'tf, & degli infani, & a quali molte cofe vere paiono trarlo di quel che fono:®- fi come ai nauiganft le cofe che fiatino ferme iono mouerfi per caufa del moto della nane ;® un lume duna cande lucerna par ch e fi.v t due, coftpotrà dirfi, chele cofe che Hanno, parendo mouerfi,fìgnifichino il terremoto^ qualche repentina fuga ; & che iduc lumi dichiarino qualche futura feditionccome fi dice,cbe i fogni fignifi no quel tanto, che dee auucnire. Ma, fi pur qualche fogno bafortito fetto della interpretatione del cotiie:tore,qucfio è nato ò dal cafio,ò dal de monio,
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