GARZONI - La piazza universale - 1589
4»a V 1 A 2 2 Ji che Tlinio, nel vìge firn'ottano libro, ponga per quefiione ìndecifa dagli antiebifelcparole,egliìncantefmi vagliono alcuna cofa;perche l'effcm pio di Tuccia vergine V efiale accufatadinceflo , la quale fece un prego particolare, dopo il qual prego portò acqua nel vaglio, nell'anno dopo l Valerio e ^ficatione di Rpma feiceto e noue dimoerà la verità di queflo fatto. Co- Mi/Emo. f'il prego d'Emilia Vergine apprcfijo à Valerio Maffimo, che perefierle fmortato il fuoco fenzafua colpa, volendo provar l'innocenza fua, pre– gò la Dea Vefla con alcune parole incognite & pofìo vn velo fopra il fuo– co , incontinente l o raccefe.l e medefime Veflali con certi preghi loroin- foliti, e noui, ritenevano i fervi fuggiti, i quali non fojfero ancora vfichi Lucio Pi- fuori della città. Et Lucio Tifone nel primo de gli Annali ferine , che loue . Tullio Hofiilio volle far venir Giove dal cielo con qvel mede fimo facri cio,che Intima Tompilio prima l'batteva fatto venire ; & perch'egli ni offervò per appvnto certe cofe , che fono in tal facrificio ,fvpercoffò dalla faetta. J^ort fi recita di Cefare,chepoi che con pericolo cadde della ca rettafemprefvbito ch'era montatofit la carretta, vfaua certe parole d'in Atulo. c a n t 0 > i e 1 uai ' egli diceva per fvggir tal pericolo, egligiouaronfimpre t T^on afferma Attalo,che fe quando vno vede vnfcorpione,dice dne,ch'e fi ritira, e non fi mvouc a nuocere ? e in Africa non dice Tlinio nel libro 2 i.che neffunofi metterebbe operar cofa alcuna fe prima no diceffe A cai Marco Seruilio Ramano vno de primi h uomini di Roma,dvbit andò dì diuetar Lippo ; prima che efio nominafifie la lappitudinco che altri glie predicefie,nons'applicauaal collo vna carta legata attorno con lino, do– ve erano fritte dite lettere Grece f. ir ai Mvtìano, ilqvalc era fiato tre volte confole,con la medefimaofieruatione non s'appicaua vna niofea ui ua in pezja bianca,affermando che con tal rimedio non fi fentiua la lippì . . . f a m e ? Mapafjandopivoltra,qveflimaghiricbiamano(bencbecondia attuo . bolica illufione ) l'anime de morti dell'inferno, la onde Trvdcntio Toe antico illvflre, che fu Canonico Regolare Lateranenfe , ferine cofi di Mercurio. Traditur extinftasfvmpto moderamine virgte In lucem revoca/fi animas. ir doppo foggiongc. Murmvrenam magico tenucsexcire figuras» Atque fepvlcbrales feire incantare fauillas> «Ma r al Vita itidem [pollare alios, ars noxianouit. 11 .. ido- "K e l ni edcfimo modo legge fi ancoraché Cynope magno refifìido a G Uuo. uannin'll Ifola diTatbmo,jingeua di fufeitare i morti,- Onde il Mirand la negli Hinni dice. Et Cynopem magia confifium diffulit alti Mentis Ioannes. T^on-
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