GARZONI - La piazza universale - 1589
4 » 4 J> 1 Jt t Z U M4rìm,fepe imis animasexcire fepulchrìs] ... . . Atq;fatas aliò vidi traducere meffes. I A Ù O K D . Le quali cofe bandaio materia al Diurno Arioflo dì fingergli cl'ìslcfi* facejje Alcina nefiuoi amanti, dicendo Afìolfo à Ruggiero. Et, per cb'effi non uadano pe'l mondo Di lei narrando la uita lafiiua, Chi qua, chi là per lo terren fecondo Co ncilio ^ ' muta, altri in Abet coltri in Oliua. Aquile- . H UMtu nque nel Concilio Aquilcgienfe, la cui auttorità recita Gra– ziente. tla »o nella caufia uigefimafiefla, alla questione quinta, al capitolo Epi– scopi, fta chiamato infidele , & peggior d'vn pagano colui, che crede alcuna creatura poterf trasformare in altra jbecie,o fmilitudine da lei differente, f e non dal Creatore d'ogni cofa : T^ondimeno fi rifionde cheti Canone parla della trafmutatione formale, & cflentiale in ffie- eie perfette non generabili per corruttioncò putrefiattioncouenon fi può trafmutare vnafosìanra nell altra ; & non ragiona altrimenti del- f f a f i „ t r r a ì m u t a t i o n i prefligiofe, con le quali appaiono le cofe trafmutateper Ulufone diabolica. Et, perche l'arte magica èfiiuorita(come dice Lat- tantio Fìrmiano nel libro de Origine erroris ) dall'off ir ationì de' de– moni affatto ; non reììanoi magi ribaldi di operar tutti quei mali, che la malignila de finiti diabolici ìnfegna, & fiuode loro. Vfondo aduiir HPrierio £ L! '• " ' ^ d c d u i i o l i introducono dentro ai corpi ( come per molte • ifierien^e prona il Vrierio ) alcune volte, per offendergli, agucchie, [affi, chiodi, capelli, granella, fila, & filmili altre cofieje quali con la naturai poffan%a fiua diuide il demonio, & riuuifee , mone loc mente , intromette , & caua : quando piace a lui, neramente, & realmente . Riceuono anco i demoni) fuccubi , che foggiacciono lo ro in forma dì bellifiime donne ; & ade uolte fi fanno incubi alle ma ghe , & strie, dentro à cui uafi naturali trasfondono il finte dell'buo mo, convita certa fagocita riferitalo, & cuftodito nella fiua virtù, & calidità naturale , per introdurre un diabolico parto , qual fu quii i^Ghiof» * Merlino dola communeopinione dei Theologi per figliuol del de– monio tenuto. Alla qual cofa confentelagbiofa nel Gcncfi fopra quel paffo. Cumqu e uidiilènt filij De i filias hominum . oue dice . N eft incredibil e quoida m homine s a qnibufda m demonibu s geinto Scoto . < i u i i i m t i n » h e r i b t is improbi , & tardiofi . & vi confentc ancora Agostin fanto nel quinto decimo libro della città d'Iddio , e Scoto , SflSd? f e c o n d o fefc fentenxe alla difiìntione fettima , e quefiione unic [ ' - i u inficine con Riccardo di Mediauilla neU'isteflo libro alla difiintioix Jjcobo °ttaua, e Iacobo Sprenger, &• Henrico inflitorc di quelle opcrationi . e n „ e r • diaboliche cfiemplificatori reali.Et ben fi dimofirano quelli maghi per- ucrfi,
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy MjgyOTI=