GARZONI - La piazza universale - 1589

y ri i i^s A L E; 43 7 principio (Fimpararc.Et che questo failuero,lo manifefia ancorai'autto A r ! rità cCAriflofime prefio à Quintiliano, il qual dimoflra cote/lo efier stato Men antichiffimo initituto di quei primi tempi". La onde appreso a Menandro Comico molto antico introduce un ueccbio,qval dice a batter dato a can- torimolto falarioper unfuo figliuologiouenetto prefodaeffid'infiruirc. il Beroaldoin vnafiua oratione lodando la mnfica,dice. Mufica arie o d e ledtabili s eft , u t eiu s dulcedin e cunctncapiantur . L'elegante Fitofirato parlando della mufiica,dice ifeguenti effetti di quella marattiglìofii. Mu– fica maerentibnsadimi t mceroiem.hiiaie s efiicithilaiiores,amatore m ca!idiorem,religiofu m ad Deo s laudando s paiatiore m , eademqu e ua - rijs moribu s accominodat a animo s auditoru m quocunqu e uul t fer. - fimtrahit. TbeofiloCitbarcdodifiieancor'cgliinlode •fitta. Magnusfta - T t < bilifqu e thefauru s mufic a el i , more s eni m inllituit componitqu e , atquemollitiratu m ardores . Quintiliano, trattando affai copìofiamcn- Quintil tei pregi della mufica,diffe in fino honore quefie honorate parole an- ° cor'efio . Qui s ignora t Muficen tantu m illis ia m antiqui s to t pori - bu s no n f udii modo , uetùm etia m uenerationi s habOlile, u i i;fde m mufici, <?<: uates , écfapiente s iudicarentu r ì il dotto Ifidoro parimen- tenel terzo delle fitte Ethitr.ologie difieinfila lode quefte pafole.I t a q ue fine mufic a null a difciplina potel l effe perfccla , nihil eni m ef t m e illa. & [Astrologo Tolomeo riferifice in fitto honore ,che gli antichi placavano i fiacri numi con la mufica, & col canto. T^elle fiacre let– tere quante volte per questo famo eccitati alla mufica ? Ecco non dice il Trofeta? Cantat e domin o Canticu m nouum? * & di nuovo Pfalli- tedomin o i n cit!iara, & noc e Pfalmi ? K[on è fie non gran lode della mufica, che Giovanni nella fitta Apocalifie uedeffe quegli animali che contattano un cantico nuouo al Signore, or che il Sauio neli'Ecclefiafii- codica,chcWu\um & mufic a lanifican t cox,perche da quefio fi compre– de che la mufica da ogni parte èjùuorita,&c'hanno il torto queUi,che la lacerano co i detti loro non meno temcrarij,cbeficioccbi. Sifcoperfiero gli effetti miracolofi della mufica, quando Titagorafilofiofio ( come rifierificon Marco Tullio,&Boctiojraffrenò la pazzia d'un gioitene infimo, & furi- Boccio . bondo con la fola mutatione della uoce;& Damone operò l'ifefio,come te flifica Galeno nel quinto libro deHippocratis,&Plaroni s deaetis . Di G*I«o Teone medico fi legge, che fimo vno infermo con la mufca,qual'era di fa nità,e di vitadiff erato affatto. Afclepiade fcriue,cbe a freneticigioua- no molto il contorce fuonare dolcemente.Teoffdslo,& Aulo Gelilo dice- j^'* no,che la mufica quieta il dolore dellafeiatica & dellagotta. D'Empedo Teo eie fi norro,chc offendo un'offite tuo da un'altro ingiurato, & per quefio infiammato digrad 't (fmaira,con lafoanità del canto lì fecepaffar la cole– ra in tutto. Boctio raccàta,ch'lfmenio Thebanoguarì molti Boeftfi quali Borri». E e $ haueiia-

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