GARZONI - La piazza universale - 1589
?.a:eo . 4 4« 5 > 1 A Z 2 A "ì^afcltur iThxbo^namq; esl enìxagemellos) Carmine vocali clarm,citharaq; Thilamon. Martiano Catella celebra Orfeo, Anfione, & Arione conte feguenù parole. Na m Orplieus , Amphio n , Ari* nquedodilTimi,amat a ora - . . ne s recidin e confonanres , flexammum parite r reddider e conccntum Apollo è celebrato da Valerio Fiacco, qual dice. Mvfiarvm chorus, & citham pulfator Apollo. Cofifon nominati Dorceo apprejjb à Tracì,Hipparcbio, & Ruffino app fo a Grec'hEunomio apprefio à Locrefi, meritando vnafiatva, laqval te neva vna cetra in mano, [opra 'di cui fedeua vna cicala, cfcndogli a uenuto, che nel contrailo hauuto con Arifcone mu/ìco regio fi ruppe al fua cetra vna corda,e il fuonofu fupplito da vna cicala, che à cafo fi fe mò fopra la citharafva.Età moderni tempi fon celebrati per ottimi fr natori di diuerf inflromenù il Striggiopafsato nel lauto, Melchior \ey fidler Tedefco, Valentino Creff Bahfhrt dìVannonia, il Bindello Triui giano, Mattina* Romano, Giulio Cefare BarbettaTadouano, Francefc da Milano, Andrea dalla Viola-.nel cornetto Flieronimo da Vdene,eAf- canio da Bologna.neWorgano Claudio da Correggio ,famcfiffnto fivona tore,Andrea da Canareggio, Vicenxo Bell'hauere, & Taolo daCafifel Vi £c-A C o n tn fi nitl a l : r l » ch'empiono il modo filo della fama del lorfuonare Ma quanto ai Tifferi in particolare, Plinio nel fettimo libro dice, c Mercuri) fu di cotale inflromcnto l'inventore Diodorc,& Evfcbio attr huifor.o lafuainuentione àMarfa.altri l'afegnano adApobine, & di cono , chela fua imagine ch'era in Delo, hebbe nella dtflrafarco, ne finislra le grafie, leqvali cadauna vn mufico fìromentoportavano ,vna lalìra, l'altra ilpiffcro,quelladi mex^pil-itiffolo.iVifferi daprincipìo io» fecondo Polidoro Virgilio digambe di Grù,& di Canne fi fecero, co» quali T.'xenio Dardano ordinò che fi fuonafse. Trarrà Vicentp Cart nel fuo libro delle Imagini dc'Dei,cbe in Roma ai tredeci di Giugno in nor di Minerva era celebrata lafeila detta i Quinquatriminori,che dit tano tre dì (blamente, & era fefìapropria detonatori delle tibie, andauano come in tnafchcrafuonandoper la città], & fi ragv r.auano tutti nel tempio di Minerua,eke all'bora ilaua aperto , quafi che d riconofeeffero l'arte, 6-l'v file che da efsa trahevano. il mede fimo O re dice di più, che crebbero tanto i pifferi, & vennero in tanta sl & riputoìione.c hebberogià vn privilegio di congregarfi nel tempio d Giove,® quiuì fjrcornatotra loro fiefifi .T ^onhailfuono(vniuerfkttMÌ te parlando)effetti veramente miracolofi,® diuiaiìn n rallegra egli ,e tranquillifc egli nimi talmente, che paiono afoni nel gaudio & ne' ceri del paradifo t Ecco che Homero fece per qveflo ilfiuono caro c gno de gioviali conviti, dicendo: Vic:nz o Cu»
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