GARZONI - La piazza universale - 1589
V X I V E ì\S U l E. 441 Contatti chharam quatti Dufecere fodalcm. non mitiga egli tutte lepaffionl d'ira,&sdegno, ch'opprimono l'animo, e>" la mane no fra miseramente ? Ecco che Clinia Pitagorico ( s : è itero quel che ri/cri- fee Chameleonc Pontico)quando era aecefo, & infiammato d'ira,piglia ua la cetra in mano,&dimandato,che cofa ficefefuonando, rifipondcua . Mitigor. J^pn dice Qjtintiliatto diPitagora che colfuono del flauto miti gò più volte la sfrenata licenza d'alcu>u,gli quali da cocete libidine mofi fhuoleuanofàre oltraggio alla cafa d'una pudica, & bonefvffima donna? Tfp dice Horatio nellafitaPcetica,che Arnpbione co la fua lira :::c::ena gli hnomini felttaggi ejr feri à diuetar benigni, placatoli, & birmani ? Tip recita il Beroaldo,chc jlfclepiade col fitono delle trobe guaina ifir di?che Xenocrate co infirometo dell'organo libcraua gli hidropici ? non ferine Strabone,che gli elefanti fi allcttano col tàburo?i cigni s'alìettc- no con la eìtharaìlcpccorecgli agnelli s'allettano co lasa~pogna?e i cer– ni fi pigliano col fitono della pitta?Hor quefiefon le lodidcbite a rarifiuc- natori,& non à quclli,cbe più prcflofomigliar.o à Baby, & à Conna ,cbe fnron la feccia propriamente dclfitonarc; & quefia lode s'acqtiiflano elfi concctrc,latiti,lirc,uiolefauti,cornetii,piffcri,organifalteru,manocor- di, infiniti altri infirortieti nell'organica,^;- tithmica armonlafoliti à ufarfdaloro.Ml'ultimo(perfmirla)tittta la mufica pfettamltc filtrata nellecapelle diPapl,lmperatori,Kegi,Duchi,Prelati ,& mafflmcdella Sercnlffma Rcpublica Veneta, la quale e un florido ricetto di quanti no bili & pregiati Mufici capifee ltalia,&le peregrine prottincic infierite. Qui s'ode l'armonica modulatione delle noci concordanti ìnfiterr.e,cndc fi genera laverà fnfonia,cb'è un temperamento del grane, & dell acuto coi fieni concordi. Qui s'ode la perfetta Eufonia, che non è altro, chela thft c.{;;.i,c: foauità della voce. Qui il [nono, qui il canto, qui l'Arfs, qui il l'hcfis, chefolto il principio, & ilfine della voce dettata, cr pofit- ta,&fipuò dire che i maefiri d'efia non manchino d'un iota per far mttfi cbefolcnniff.me da pari loro.Maper dar qualche raguaglioparticclar di efla mufeafe da notare intorno ai modi di quella,cbe Pclyrr.efire, et Sac Pattin cada Argino anticbiffimi attttorl da lode al Pbrigio,al Dorio,et a!Lidie; ejj—j. e Sapbo Lesbia al MÌxolidio ,di cui nefu ella inuetrice, et Tersadro come dicono alcuni altri fo Pytboclide tròbetta : ò Làprocle Atbcniefcccmc ef ferma Li fia.lfcdimeno Porfirio no approva il Thrigio,ellod'maàa Zar- Li ^ a b ari e o,f ch'egli hfolo accomodato àcicitarbattagl:e,ctfiircu\ aictmlo dimàdano £acch:co,come fttribodo,ipctuofc,e turbatolo l'armeria del qual leggefi che più uolte i Lacedcrr.er.'uet i Creiefifurono eccitati ali'ar mi.ct un gioitene Tauromimtane{cemc dice Boctio)fucgl;ato de qfio ce– to Phrigin cerfe adabbruggiarla cafii-ion'cra afeefauna n.actiicc Tla tone lìafnta ancora il Lidio,comacuto,<i<ulOìet lamltcuoleMa il Borie, &da
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