GARZONI - La piazza universale - 1589
r^t i y z Ì\S li t x. dìuerfe del fattore mde Arittofhne in una Tragedia l'induce parlar cofi Ari - of * Cboris figura* ipfe feci. Ariftock. jlriflocle ha lafci.no ferino, che Telette difcepolo dEfchilo trono micia modi,emaniere di fiatare ancora lui, &fu in quefla profefjìone celeber rimo maettro.Tindaro Thebano eccellentiffimo Tosta nomina Apollo fai p; n < i tatore in quel uerfo. Sd tutor R\ex (flcndoris,pharetrateque Apollo. Et Eumelo infume con Aretino Corinthio appellafaltatore anco Cioue » Eumcl dicendo. Argino. I Saltabatmeàiut diuum pater,atque uirorum. Quella è la caufa, che tante forti di faltationi fono dagli antichi auttori profani annouerate, come Cratinonellafua 1\emefj, Cephìfodoronelle fue Amaxpn'hAriflofane nelfuo Centauro u .in nominando le Tirrhìche, doro. leOrftteufateda Cretenfi,1'Epicredie,le Maclripie.Marfìanel terzo Marfia. Ibrodelle cofe Macedoniche,nomina il tripudio Macedonico .Atheneo nel.quartodecimo libro nomina le Fior calde Ioniche , le Tbamavflrc: &-vtlprimole Laconice ,leTre-ienie ,lc Mantìnee conalcune altre. MenippoCinìcone nomina una da lui chiamata l'incendio del mondo. ^ ^ P Efchilo ne'fuoi Antittiti nomina le Scopeumate. Hippagora nel primo Hippa libro della Kepublica de' Cartagine fi, nomina le TeleJie,chefon tripudif u. militari. Arittocie nel libro ottano nomina le Siccine;& cofi Scamone Scamon nel primo libro delle fue Inuentìoni.Ariflofìeno nel primo libro delle fue ^ comparatìoninominala Cìdarì appreffo agli ArcadiJ Emmelia prefìo a f Grechi'Aleter appreffo a Siciomj: & quefìi tali auttori del diavolo divi ero le faltationi della Toefia Scenica in tre fpecie,ciaè Tragica,Comica, &• Satirica : cofi quella della Toefia Lirica in altre tre fife cie,cioe in Tir rhica,Ginnopedica,& Hìporchematica. Giulio Tolluce nel quarto libro Giulio dell'Onomaflicon nomina le faltationi dette Morfafmo, Scopia,Sima, & Polluce Cibittefi. Flavio Vopifcco ancor 'egli recita chei fuoi faldati cantavano S j J J jL fiottando vna certa cantìlenain fio bonore, hauendo uccifo molti inimici ° f ' di fua propria mano,del feguente tenore. MìUc,miHc,mille,mille,mille,mille àecolauimus, Vnm homo,mille,mille, mille,mille àecolauimus, Mille,mìlle,miUe,viuat qui mille occidit. Et quelgiorno,che efìendo egli tribuno della fefla legione Gallicana, uc cifefettecento franchici fu fatto quell'altra cantilena. Mille Francos mille,S armata femel occìdimus, Mille, mille,mille,mille Terfas qusriiuvs. Oggidì congran vergogna del Chittianefìmopieno di vanità, &dipaz- zia, fi contende quegli antichi nel numero delle faltationi, & de' bai- li,cbe Chiarampinoifìefio ballarin fhmofo non gl'i fapr ebbe numerare:et Ff 3 poco t
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