GARZONI - La piazza universale - 1589
45* • V 1 Jt Z t J pocofono ledan%e,le morefiche,ilmattacì»o,ìipaffame %ù ,\l {aitateti lo, lagagliarda, la chiaranzana, la chianchiara, la paganìna, la bai- dofa, l'imperiaie,il ballo dal capello,laFiorentina,la Bergamafca,la Va uana,la Sìciliana,laRomana,laVenetiana ricetto a quelle che Chiappi no ha riposto nel fin Catalogo, & d'infinitefifiecie difaltationi colmo, & ripieno. Quando i Bgmam fiorirono d'huominigraui per prudenza, & autorità, rifiutarono alhora tute le {orti difialtationi, anzi l'hebbe- SìJuitio, ro P er f°f a vcrgognofia,& infime, eomeficriue Macrobio nel terzo libro de fimi Saturnali.Ver questo Saluflio rinfaccia aSempronia,che ella can tafile, & fialtajje più maeflreuolmente, che non farebbe conuenuto à donna da bene. Et dipiù fu stimatagrandiffima vergogna in Gabinio, ch'era slato Confiole, & in Marco Celio , l'hauere hauuto troppafiien- Zadifialtare.& Marco Catone improueròa'Lucio Murena per villo efremo l'hauer fallato in Ufa, &, quando Cicerone lo dìfcficnon hcb- be ardire di difender ciò come cofia ben fitta , ma francamente ne- Xiphili- &° che non l'baueua fitto . Xìphilino ficriue di Jerone , che quan– to, tunquefbffe cofia brutta, & uergognofit fallare pubicamente nella O cheflra,con tutto ciò sforzò i nobili, & le femine infìeme a {altare mefcolatamente ; & eimedeftmofialtònelTheatroallaprefienzjt del po- Dionc. polo. Et Dione nel libro feflo narra, che Claudio Cefareleuòvialafial- tatione delle donne nella Orchefira.& nel qtùnquagefmo terzo raccon* fuctonìo ta ' C ^ e . Tl ^ er }° c efare cacciò ifaltatorifuori diRoma,comeperniciofi,& nocini alla città fommamente. Suetonioparimente nella Vita di Domi- tiano narra,che egli cacciò dalfenato vn fialtatore & bagatteUiero infìe me,perche tal forte d'huomini li dijpiaceua fuor di modo. Emilio Trobo Emilio n f llauita Epaminondanarra,chelamufìca, &ìl ballo ,ft come pref Probo. a Greci furon tenuti infommo honore, per il contrario da'Romani costu– mi furonfiommamente dißerenti,& ciò con gran ra%ionc,perche( come C-mftino. ficriue Giufiino nel trigefmo librone danze,&i balli nonfion'altro che in stromenti di lußuria.& Ovidio nel primo de'Rjmedq d'Amore dice a questo propofito. Eneruant animos cithart,cantufq; lyreq; . . Etuox,&neruisbrachianotafiuts. aoMu- ^ ' m d ' ^n^iano Marcellino nel libro quartodecimo fi lamenta&que «clüao. rt [ a ^ eoslumidelfito tempo,doue dice,che altro nonfificorgeua Che {e mine ballare,& danzare per queìto,&per quell'altro luogo.La qual co- Thcocri. fi* s'baueffe uisto TheocritoToeta,haurebbe lorricordato qutlfiuo uerfio. l0 - V os ver ocapelUnolite {altare 7{e forte in vos hircus incurrat. , «oratio, cofi Horath nelfOdafettima ammonendo'Aflerie a"eßer calìa, firmi queir er fi. Trima
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