GARZONI - La piazza universale - 1589
4** f 1 A Z Z J. fra loro da doueroiimperocheVlinio l'attribuìfce in vn luogo a ì Ciclopi, & quindi (infero i latini Toeti quei tre fieri Ciclopi,Sterope,Eronte, c racmone, copagni di Vulcanoffàbricare i fulmini di Cioue detro allafpe- luncafumicofa. Clemente MeflandrinoVattribufceaiVannonij. Stra– tone nel quartodecimo libro l'affegna a ipopoli Telchini,dìcedo,cbefuro no i primi che fecero à Saturno lafcimitarra.Dodoro bora àgli Idei D tili,bora a Vulcano Vattribufce Giofeffo Hebreo, & prima d'effo la fr tura facr a l'affegna apertamente aTubalcain,dicedofincl Genefial qua to,che \ t y \efu'.i mal!eator & fabe r incuncl a oper a tet\s,Sc ferri. Le fu . qualità,conditioni,&particolarità a parte a parte fi feoprono nelle fpecie a o n a 0 1 diuerfe,nelle quali fi diuide,conciofia che i Magnani ftano quelli che s ' faticano quafi difouerchio,maneggiandopefgraui, & flando alla facci del fuoco della fucina arduamente ritti per non poter altramente moll Yamiccio fi care ' 3 durezza del fcrro,fe non col mezzo di ben fcaldarlo,& be' lo,nel qual luogo(come dice Vanne ciò Biringocio nella fua Tirotecnia ) la perfonaf agita stranamente,]) or co gradi & graffe tanaglie, mettendo ferro nel cuor del fuoco,hor cauadaloper uederlo et daruifopra fabbionc* o tnffo,o altraterra,horponendo nuoui carbonuhor bagnando,e refirin do il fuoco ,& bora nettàdolo,& al fine copaffenti mazze, & grani m felli battendolo^ tirandolo,talche i miferi operanti gustar non poffono cuna quietefaluo la fera, che dalla trauagliofa, & lUga giornata che per lor comincia al primo c'ito delgallo,al tutto flracchi,e tal uoltafenza rarf di cena^ addormentano, ma al fine bifogna di nuotro rifuegliarfi far quel che i maeftriprincipali ordinan loro,come anchoreancudin'hca tbene da muraglie,artelarie diferro,chiaui da incafrar muraglie ,cad nazX'>uomerhvagbe,fecuri i badili,zappe,raHeUi,f^ manerini,fcobbie ,fcarpellì,afcie,triuefìe,lime,fchiare,fibbie,lamedi ferro, fili di ferro, chiodi, cauiglie, & altri ferramenti tali . i tutt confile il ben polire ,&bcn fcaldare il ferro,che vogliono lauorare, in vna certapatienza di bengarbeggiare la cofa,& condurla col mart lo, e con la lìmafo ruota aldi termini fuo'h&lavorando diferro ,& acc ro infume, bifogna faper faldate , bollendo quel che fi fa,conrame no , don logli il fabbione, ò tuffo, ò altra terra che fonda, accio nel lire lo difenda dal fuoco, tanto che li reflringa dentro il uigor del ca Bifogna ancora intenderle diuerfe tempre d'acqueo fughi a"herb cgli(fi come anco nelle lime ficofìuma con l'acqua commune)& fa gli colori che il ferro, affreddandof, dimofìra,come il bianco detto d' gento, il giallo detto doro, Vazttrrigno, o pauonaz^p dettoviolà, & na! mente il cinerigno,& fmorzarlopiu er meno,fecondo le tempr fogna anco faper toccare il luogo oue fiuuol temprare, & dijponer ' cioè toccarlo con fiapone , ò conia punta d'uncorno di caflratot ment ' che
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