GARZONI - La piazza universale - 1589

4?8 P I A Z Z A r.aglic da dentello, dapunta,da morfo, da piana, da cadenella, le lime, tonde, ò mejjetonde, ò quadre, ò quadrelle, ò triangole, ò cortelle ,ò mandole, 6 mezje mandole, ò da taglio, ò d'archetto, e la vite col mor– fo e chiaue fua, coft il brunitoio, il rafcatoio, il trapano, l'archetto da fo– rare, la fefla, il valanghino, il tagliatore, il afelio ,glifcalpelli,ò da ta- S* ì-o An ° m e 7 ^ t o n d l » ' puntiruoli , o quadri, ò tondi, & lejpine. 1 vit omino. S Cf> °P°fì om commettere ( come dice Santo Antonino nella terza parte della fuajòmma al titolo uttauo)fono questi,cbe tal volta veudonofcbiu ma di ferro per ferro ottitno,tal volta ingannano nelpefo i contadini maf fintamente; e talhora mettono tanto cara la rohba , che il villano per vnazappa, ò per vna falce hifogna che impegnile calze, lagauardi- no , ilgiuppone, & fino alle mutande, fino anco fiore biffimi per i lan ri del continuo, perche da vn magnano a vn fifazga camino fi trouap cadifferenza veramenre,e il uolto loro è tanto vnto, & nereche s'affam glia al volto d una padellato frifora vnta di graffo, & [porca di fumo, pia che ad altra cofa. Ma i Caldcrari,ò fiabri ràmarufonquell'hcbe per forza Calura - di martello cauano dalla mafia del rame tutti i lauoriloro nel principio, nel mezja,&nelfincipezzf fono incomodi,& (piaceuoli a maneggiare, &fifi lauora alla fucina colfuoccfifa òper affinare,bper ricomporr ein un ntaffodinitouo per tirarlo a caldo per gli colpi di qualche graue maz^ Za;ò per ricuocer gli Ltuori,per poterli tirare a freddo, & lauorarcnctla qua! cofa oprandoft con granfittica,&indufìria, occorre ffieffoferuirfi di martelligro[f.;& quado piccioli,& qttddo con quelli lunghi digambo di fcrro,e corti di manico,ò tirar il lauoro a lungofo stregnerlofo allargarlo e ol modo,& attitudine del battere,battendofi bor di dentro, bor dì fuori, Cr quando con la pcnna,&quando con la bocca piana,garbeggiando, & dado grafia ai vafi più che patibile fia. Quefio metallo adoprato dai ma ftri è dolce,&flesftbile,& al martello tenace,&s'arrende con certa ner- uofttà.però quando è fino,&fe},zamefcolamcnto di odor di Hagno,ò d'al– tro metallo. Vn valete maefiro di tailauorififcorge,quado\a lauorid'nn pfXJppuflo, uguale, per tutto fittile, & ben garbato, fenza molti colp difordinoti del martello pofliin qua, & in là, omaggiori più l'uno che l'ai tro Et queflifabriramanjquandofaldargli occorre, faldano con argen– to baffofo con rame arfo,eborace,& bene fp ef, acanzi il più delle uolt Bagno & piombo mefcolatì;& conunpoco dipece greca,& conunfalda toto dì rame caldo, fregandolo fopra la cofa che vogliono faldare. Vfa- fi baine uaftdi rame, accio non rendano alcun fipare,oucro odore,o tiuah ta di veteno alle viuande,farlt per tutto una pelle di stagno anzi della m defimafaldaturaict a far quefio vi fanno bollirvn poco difai&acett>,& vi fi va allargando ben dentro,e dapoi vi fi li fonde alquanto di stagno la quarta pan e di piombo mefcolato, e con alquanto di poluere d greca,

RkJQdWJsaXNoZXIy MjgyOTI=