GARZONI - La piazza universale - 1589
V 1\1 V E \ S A L E. 4 M greca,®- con un sfregatoio di stoppa legata alla punta d'un ferro ; oucro prefolo con un paio di tanaglicfì uaper tutto fregando,® fuori, & den-- tro,attaccando lo flagno in modo,chegli uafìpaiano d'argento bruniti.Et chi di queflo lauora in tal modo, lo ricuoce fpefìo, & lo fpcgne in acqua,o in urina jalata,&anco ffeffo con [caglia di ferro lo frcga,per nettarlo dal la nigr edine della ramina,® cofi lo purga.f trovano in quest'arte il ma- Siro ramarioyo calderaro,e ifuoi incudini,ciob il caJlello,l incvdinella,l'in cudine dal corno lungo,il martel da penna,dalla bocca piana,da riuolge re.da compirete tanaglie da morfo,dafucinagli fcopoladori, le cifore,il faloftl fondere in pan et ti,batter e al maglio,batter co'martell'uo per den tro,operdifuori.Etfitrouano apprejfoiuafi di rame, e le maniere loro, ciob il caldaropicciolo,c'l grande,fecebiopicciolo* grande,conche,fcal- daletti,frifore,cuocome,tegami,padelle,fcolatori,meflole,slagnate dami neflra& altre cofe tali.Treffo àgli antichi nella ramarla fu celebre Ma murio.-OndeVertunno preffo àTropertionelA-librofigloria,cheilfuofi Propmio mulacro di rame fofe formato per mano di Mamurio. I Conralauef uen Conz gon preffo a colloro, ne hanno altro ufficio che d'accommodare i paiuoli u " 1 rotti detti latinamente lebore s f& da Spagnuoli Efcalderoni de cobre, de'quali fa mentione Virgilio nel quinto dell'Eneida oue dice. Tertia donafacitgeminos cx&relebetes. s 1flagnarinìfo peltrarifon quelli che lauorano inflagno,ouero peltro com n j |"p c pollo di piombo,® di\ flagnoinfume.Effiso quelli che fanno piatthfcudel nati . le,fcudellini,tondifalini,boccali,boccaletti,fiafcbi,baccìnette ,fondelli, etcofe tali,gli uafìfon gettati da loro in forme di tuffo bianco à uno à uno ®~faldidofì poi infìeme con un ferro al biligo d'una ruota da girare à ma no,®- co un ferro alquanto torto,c'habbia il taglio bordo;fì torreggiano, & riducono flottili,® algarbo;dapoi con unpcxjo dipanolino,cr unpo codi tripodi ffoluerixato fi brunifeono,® cofi uànojt finendo. ® nc'a'ar te della flagnaria fi batte lo (lagno come fi fa l'oro; fi fanno fogli fot tilt fì- mili à quelli della carta;cbe fi dimandano oro,ouerc argetoflagnuolo,& con una indoratura fi engono,® cotrafaffi il colore d'oro r.eìli legnami* nelle cofe che fi uoglion mostrar doratelopochi/firna jpefa.Et qttrfiifla- gnar'uihò peltrarifono dalla feccia infin a del uulgccome qlli che il più delle uolte non han manco boti ega propria da lavorarvi dentro, ma lavo rano flotto un portico del commur.r,®- nan gridando per le corti ade, chi uttol stagnar padelle,paioli,caldarc,® altre bagatelle,tirando à un be\ %o,e a un bolognino più che no fa un furfante à un to \zp di f ar. e ;e far. pa remi da canto del mof accio;®- delle mani de'magnani,^ fpczfcacami- ni,hauendo quefie due parti fempre lorde,come haur.oiguattarida cuci– na lor fratelli.Et ultra di ciò par chefìano di mal'auguricperche, quan– do cofloro infìeme iciffiaT^acaminiuanno in volta per la città, òper il
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