GARZONI - La piazza universale - 1589
v %i v E n s A L E. 461 •fpettorali detti thoraccs daTlinio ; le corraz^e dette Lorica da Vitrn- uio; i cofciali detti Ocre* da Apuleio; l'armature di dojfo in generale battute, & imbrunite diuerfamente,gli elmi,ijpallacci,i corfaletti, l'ani Ine, i piastrini, igiacchi, le maniche, ibraccialide fchiniere,le rotelle, i brocchieri,le manopole ,i guanti daprefa, i zucchetti, le targhe, ifiuti diuerfi come l 'Ancyle cttrto,&fen\angoli al tempo di Intima Tompilio trouato ; il Tarma che fu peculiare de" pedoni; il Cetra peculiare degli Africani, ® iberi ; onde dijfc Lucano. lucano lllhic pugnaces commouit lberìa cxtras. Il Titafatto in foggia di luna proprio delle Amazpni, perciò da Silio pel- tificre chiamate,Ih alt e,ò le lande lunghe, cheprima in particolare furò dette farijfieprejfo a Macedoni: La onde Curdo chiamaSarijfophoros ifol Ci;::i dati Macedoni d 'AlefiandroJc picchc,i]piedi, l'alabarde, le ronche, le faettcò frizjte diuerfe,come le catapulte, i Sigimn'hgli Ancyli,i Spari, ® altre tali ; l'azze,le falci,gli arpegoni,ifcorpioni,lepartigiane^parte gianonije corfefche,iJpuntoni,le zagaglie,® altre cofi fitte, delle quali più minutamente fi parla nel difcorfo della militia.Qjtefti armaruoli fono oggidì eccellenti in Brefcia,&in Milano fopra tutte le città d'Italia. Fra gli antichi per eccellenza Acefeo Taterenfi,&Helicone Carifiio da Tli- nio numerati fono.I cortellari fon quelli che lauorano particolarmente cor Coi rcll telli,e cortellazji,eforbici,cifirc,forbicine,e cofitali,come faceuailpa- a* * àre di Demofihene,di cuifi legge prejfo il Tejlore, chefu Cortdlariod'ec b l c C M U ' Ceìlenza di cofiorofivede oggidì majftmamente in Crcmona,in Brefiia,in Milano,inVenetia,in 1<lapoli,a Saraualle,in Frinlhin Scarperia,& altro ue:® quiuifilauora.no condii,® forbici con lepre buoni(fine, conmani chi artificiofifiim'hcòsomagratia,® maeflriaper ogni bada.Ma quei Te defchivagliocomunemetepocofe befonbelli,® vifloftall'occhioquato dir fi poffa; ® quelli so più lodatilo c'hànopiu bellezza nella vifia, ma , meglior tepra de gli altri al paragone. Ijpadari so quelli particolarmente r a che lauorano intorno alle ffiade,cofì da taglio ,come da colta,da due tagli, da mez ^a cofla,con la punta à fogli d'olmo, àfoglia di lauro, da una ma– nosa una mano e mezjza>da due man'hfiochi > verdugbi,fcimitarre,pijlo Ufi,pugnali, daghe,fiufitti, Itilletti,® fornimentiloro.Oucbiadame– lo bifigna c'habbia le ruote da imbrunire, il canaletto, e l'imbrnnitore ; ®cbe ci/àcci i manichi,® ipomi, egli elzj > òfchietti, ò afogliami, i fodr'hle flecceftfourafrodì, i puntali imbruniture;® cofi compifea a i la- Mori. Questi fon quelli che lauorano de gli antichi,forfe verdughi prejfo a noflri,delle qualiT^euiofkmentione;ì*machera ch'iti noflro concila- A vc ^°' ZOtdicuifà menftone Apuleio in quelle /wo/f.Comminabatur (dece • Cìfiirum eu m machcr e ftu(lìtim;L'harpefàlcato, ch'era l 'arma di Mer. curÌQ ,7 >fatafecondQ lucano, mQ daTcrfio, UMynact^econào Horatio nel
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