GARZONI - La piazza universale - 1589

46 *2 9 1 jt Z Z U nel primo libro defuoi Carmi peculiare deTarti; la framea da le attribuita à Marte ,oue dice. Et Martisfì-ameam,® Cyrrhai fticulafatis. Il Cateia proprio de Germani,fecondo Silio ila cinque dea Fenetiana*he taoYi a n t ' c a m e n t e fi* dettaTarazpnio,®- altre ffiade tali. Gli Agucchiamoli fon quelli chelauorano l'agucchie,del qual mefiicro fi dice i Frigi prejfo agli antichi effere siati gli inuentori.Et i maefirifiu eccellenti de gli al– tri in Italia fono i Lanrjinefi,& poi i Milaneft.le fpecie poi deh" agucchie fono varie,come agnunfaprecifamente;&fieruono a fortori, ariccamato ri,& alle donne che lauorano in lino, e in feta,mirabilm1te. per qucfio l gucchia è un bellifftmo prefente dadone.mafe nefànttopoche delle per fettè,onde auuiene che quefli aggucchiaruolifion filmati ufarci fi-odi af– fai,™ le teprando ed quella diligenza che fi richiede;Oltra che il più del le uolte uedono le Milane fi per Lanzanefhfe altri no nefa proua & ifp Amio:a- vl eZa*ome bifogna fare innanzi,perche co un colpo fola fi conofecquan- tori. do l agucchia è pfietta,®- quàdo nò.Gli Arruototorifon quei maeflri, che arruotano cortell'ufiorbici.cifore,® cofe tali;&fi computano nel lor me- stiero le ruote da arruotaredofiile,it bilico,l affi torto ,il manico, & cofii la cott,il uafio dall'acquaci menar della gambali rintuzzare,!'apuntare, il dare ilfilo,&firmili fàntafic.-Oue fi a l'altre cofeper traflullo de' putti, danno la calamita ai cortelli,coi quali s'ingannano i itiliani, giocando con loro,che tai cortelli leuano in alto l'agucchie,® fi guadagnano pollastri, torte,® oua infimi li conte fe ridicolofie .il mefliero è baffo, ® difgratiato, Morfiri. P erc he menano una gamba due bore,® poi guadagnano tre bezzi da f Marnale, prore un mazzo dì porri da trionfare. S 'appropinquano poi i Morfari coi lorlauori,chefonfreni,detti capifiri da Martialein quel verfio. Taretpurpureis aper capi/Iris. Staffe,fperoni,ne quali porta il vanto la città di Treuigi >fircggie,& pun talhcon le parti,® maniere loro;cioe il freno,leguardie,leflangbette, il borbozjalede borchie;& cofi le maniere de'fieni, cioeilfileto,lofquar- ciabocca, il cannone,il chiappone, il morfo Siciliano, il morfio da Mula da Corfiere ,da cauallo sboccatola cauaìlo duro di bocca,® gli altri, de' quali parlo più alla lungarni difeorfio de'Cozzoni. & cofi gli ffroni con loro staffette* zplaie* fiellette* ò grani d 'Orz?, ò in altra fortna.T da lungi vengono i Rjgattinierij quali fanno i ferri da tafche, ò rigatti- ni ,con mille uide, e bottoni* lauori artificiofì di più fortUde' quali abon dano Brefcia, Milano, fenetia, Ferrara, Mantoa, ® altre città d'Ita– lia. Sentono permetterui dentrofacciolctti ,polize, feudi, cecchini, & denari d'ogni forte, foggetto de manuali, e tagliaborfe, che i ve- dendofiil commodo , vi metton dentro le griffe, volontieri, pe pire i cucchi, e sbrignar per la calcofa quanto prima . E a par par "Rigart i meri .

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