GARZONI - La piazza universale - 1589
V 7 V E \ $ \X l Z. ' 4/ 7 tfue Ha arena di montagna che fi mette nel vetro quando fi fa, perci ella conferua la creta che non teme cofaalcuna. Et quefiofecreco inficme con mole'altre cofe infiegna quelgloriofo huomo dai miracoli nuovi di Leo t- nardo Fioravanti, ilquale,per hauer cattivi ricini, ha commendato fie F i Beffo estremamente :oue il medefimo auuertifice,che quando le pietre, e coppi feccandofi alfolcuenghino à crepparc,&guafiarfi,co qveflo fiere touifi può rimediare molto felicemente.Isella uarietà deva fi lufiri,zi– politi che anticamente fi fon uiHi,®- modernamente fono in ufo, portano ancora grandiffima lode ifigul'upercbeformano Anforcddle quali par– lando Martiale difìe. Mania/c Amphora non meruit tam pretiofa mori. Cadini,e hoc cali,che da Ovidio fon nominati in quel uerfio. Tromitfumofo condita ulna cado. Ouidi » Olle ,e taxze,che Telonio latinamente chiama Cratere ;coppc,& orciuo- li,che da Hieronimo fantofiopra il terrò de'Rc fon detti LecythitHidrie, & ordepeculariàSpagnuoli pitarri,cheda Lucretio Voctaso dettiin latino Scaphi.-)/ ^ /inaimele iime ,pignatte,lauezj>boccali,boccalini,fcu dele,bacili,falini,tondi,marfori,pentole,giotte,tegami,tefli,coperchi,can tari, -rane, ® mia"altre ffiecie diuafi,chè l'ufo cotidiano tanto di terra femplice,quanto di maiolica adopera del continuo.Et, perche queffarte non contiene altri diffetti, cheuender qualche pignatta quaft cruda per una cotta, e coprir con la manoi buchi,®- le ftffnre de'uafi che fi vendo– no a i villani ,iome la pafìarb leggiermente con loro, avvertendo tutti a non fi lafciar gabbare in quello, che la maiolica Triuigiana fi venda per maiolica Fattentina,perche vi e molta differenza tra le ueffiche di lupo» e i tartvffoli Spoletini,come fa ogn'vno.Hor tanto bafli. Annotation e (opr a il xl? i i .Difco r Io. Molti (lim e col e pertinct i ai Valiti,ò Boccalai i (i poflon o notar e in Celio'Rh o JM'MIO , n ri libro <pi.n t o (Ieri i no dell e fuc antich e Letùoni.al capo feiTageruno. E t con nel Pancpiftemo n del Politianoalcun e cofe . D E* P R O F E S S O R I D E L LE L I N G V E, O V E RO l i n g u a g g i^ i n particolare d e g li interpreti d i i i ngne . eT ra do t t o r i ,& Comme n t a t o ri d'ogni iorte.Difc.x !>ii;. OLEi \DOio trattare in quefio mio difiorfio brevemente del le lingue,b necefiario,chet Lettori fappiano l'origine prin– cipalmente de'caratteri, ® lintentione loro,perche con queflifon slate feriste le lingue diuerfe di tati popoli,® na itovi de l mòdo.l c lettere adunque,® i caratteri,quali ch'u\ Cg a ma
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