GARZONI - La piazza universale - 1589
V \\ i r È r v $ J £ l 47 1 ktàbfaj%ffi:,come indarno il Germano pregarebbe un Santo latino nel– la fualinguajndarm un Fiamego pregarebbe un Greco,®- cofuadifcor rendo di tutti gli al tri. 'Non uediamo ,che lo Spiritofanto ifefo,veredo al mondo madato dal Vadrein nome del Figliuolo,per insegnare agli A floli ogni cofii,fecondo quellapromeffa.Vìtacìetb 5 aurem oue m mi : tei pa ter in nomin e meo uobìs, die uosedocebi t omnia , venne in forma di lingua di fuoco: Onde S.Luca atte falche,venuto lo Spiritofanto ,efft Apo foli uarij s lingui s loquebantu r magnali a De i > N e quis'hanno davdire alcuni predicatori moderni, i quali predicano gli Apofoli tutti hautr parlato Hebreo,ma per opra dello Spirito fanto,varipopoli hauergliinte fociafeunonella lingualoro,percbcne caua quefloaffurdo Gregorio 7\a- M ^ r ? ZJanzcno in un/trmotie delle ferie della Tetecosle, che a quefa foggia lo n 0 ( Spiritofanto farebbe fiato mandato più all'indotta,® empia turba anco– ra, che agli jlpofoli » potendo ella intendere in vna lingua, nella qusle nonfapeua parlare. Oltra eh e VHi f orla di Luca chiaramente die e, che Carperun t loquialii s linguis. Et ChrifoinS. Mattheo,® in San Marco, parlando de' credcnt'hdiffe. Ljngui s loquenrn r nnuis . Di più Taolo Apo fiolo ai Corinthi, connumera fra' doni dello Spiritofanto i generi delle lin– gue;® il medefmo l'agguaglia al dono della pròfetta; ® rende gratie à Dio che poffaparlar con più lingue,che alcuno de' Corinthi;® all'ultimo efforta, che neffunfi proh'ibifca parlar con più lingue. Ma di piùanco- ra,quando Iddio volle confondere il mondo, non fi fa che al tempo dil\e- hrottofecc quella mirabile di ni fotte delle lingue ì la cui cognitione vie– ne a restaurare in gran parte la confufone antecedente . Ma vedaf la grandezza della cognitione delle lingue in tutte le prof [Jìoni. Trima nel la Theologia, efendone fiati ripienigli Apofoli fanti,! beologi prìrcii a UtfOrigcne quel grand'huomo none chiaroqnantacognì'.ione hebbe del– la lingua 11 ebrea?'dì S.Hieronimo non è manìfefo ch'egli feppebenisfmo la lingua Latinada Greca, l 'Hcbraica,& Caldea? Di più nelle Clementi– ne al titolo de Magi m inclemente Toutefice Masfimo non fa un decreto, the non folamente nelleptibliche fcuo"le,dotte non era da c^fallearf man– co in fare tal precetto,ma anco ne' Collegi' de' Chierici fi piglino maestri, ch'infegnino loro maffimamente le tre lingue principali ja Latina,Creca, & Hebrea? Agoflin Santo nel fecondo libro de Dorìrin.-. CI-limar ; non attefia, che gli huomini latini per l'intelligenza delle fritture bar: di bi fogno dell'altre due lingue,cioè della Greca,® dell'Hebraica® l'iflcffo nel libro delle confesfonì non deplora la fu a mala forte, che r,el!'adcl(fcen ita non hauefìe S'Indiato in quella lingua, chelipoteuaeffer trcltogio- uettole per l'interpretatione della finltura i E Chrifìo Signor nefìro nel fuofanto Titolopofio in croce delle tre lingue, non vierc a feci are le P .u- dio di quelle effreffamente l None neceffatia ®viileai Lcggìfi la co- Og A gnitione .
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