GARZONI - La piazza universale - 1589
T I A Z 2 Jt Decio Medico, & Hieronimo Ruficellìin quella profcjfione celeberrimo affatto.Oltra che tantiprofeffori antichi fifontrouatì di cffa,comcGeber* tìortidamo,P^fino,Raimondo,FilippoFlfladio Tedefco,Morieno,Arnal do difiu'anouaj;brisìoforoTarifienfi,Turba,Gilgilide, & infittiti altri, che nò importa molto l'annouerarli.Sifa pur anco in qfto che gli Indiani popoli orientali fi dilettano di quest'arte jòmmamente,imperoche dai ra mi incìfi e tròcati della palma ,oi>. ero dalla noce d'India difilliano fuori un lìquorcdl qual fi chiama Sura,à quella guifa che fi cofiuma di far l 'acqua ardente.Hora la dìfiiliatione non b altro,che una eduttione per ria dì ca– lore della parte più humida,&del liquore acqueo,& vna conuerfione di efilo f la frigidità dell'aria in acquamera.Gli Arabi antichi Ubano dna mata con più largo uocabolo fublimatione,perche i vapori afccndono in alto,maperò impropriamente,percbe nella fublimatione i uapori non fi rifiluono in acqua,ma diuengono più ficch'hpiu puri,& più netti,& s'ad herifcono ai vafi,&ai coperchi loro.Ma la diflillatione efola quella ,cbe Giouaa- gH'^folue in acqua.Et cofipare, che Giouan Battifia Montano nel fiuo li- .1. bro delle V rine,pigliaffe lafublimationeper la diftillatione,dicendo, che Motta ). lafublimatione non b altroché una eduttione dell'humido dal calore.Gli artifici,&infirometi da difiillarefono fornelli, bocciclambiccbi recipìi ti'florterfrinalhcapeUìyfeitrhpclicanhbagnimariajcirculatorud'Hcrmc te ,fiornellid'accidia,firpc,pignatte,crogiuoli,e fimili altre cofe ,colequa Ufi distillano quanti oglij,acquc,& liquoripofiono dislillarfi al mondo .Et •Octco di ' n .1" e ^ a 'Pfofeffionel'artegioca,etrafiullaneramente conlanatura,an- Zcnoue. V.(come dìcea Zenone) la natura ittefia artificiofiimente camina,&ftuc dono miracoli tali,che apena paiono crcdibilhcome da cofe aridijfimcda legn'hda pietre,dametalli difiillarfì humori,&generar fi fiori ,prati ,mon tagne,grotte,laghi,riuiere,fiumhfonti,arborifiutti ,7erdurefommamen te all'occhio curiofe,& diletteuoli.Con quefi'artedìuina,fi contilianole cofiefiraloro eflremaracnte inimiche;&fi vede il calcanto, verbigratia, difiua natura ncciua allo flomaco ,ft comeprouocatìuo del vomito ( come nota Galeno)noltarfi in oglio fiillato,etallhoragiouarli,aiutarlo,roborar lo,eccitar l'appetito infcrmofiacciar la putredine degli humori,et dim flrarfi marauigliofofhulor dì quello in ogni parte.Co quefi'arte fi fa qu l'acqua ardente da Michele Sauonaruola con l'effempio dell'ifferien-ra c u , ò n a . fitta in Antonio da Scarparia, drin Giouan Fracefio Gon%aga,mirabil rùola. mente celebrataci cofi da Euonimo co molte lodi nelfiuo libro della dif Euouimo lattone magnificamentelodata.CÒ quefi'arte fi fan quegliOglij compofli di pece,Zucc aro,mele,refina,cera,larice,pi?io,et cedrofi quali ageuolm tefuperano la forra del fuoco tato fiiritcfcet attiuo ,onde par thcfiaqu H'ppocra fifilfi quel detto d'Hippocrate neìfettimo libro defuoi Aphorifmt ,0H «//if.Qiiar igni s n ó ianar , ea incurabi l ia purar e oposteteyeccedìldoqHC' fiiogl'i
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