GARZONI - La piazza universale - 1589
5o8 T I A l z A le uhi, appoggia ò ai arbori* apali, ò a canne, le ligä , fit pergolati, fit rifoffi, fa magliuoli, fa fajci .farchiala uigna.Intorno a frutti, eparti– colarmente intorno all'uua , vindemia quella, la pon ne titacci , la pe- fla,ß moflo, bollifce il moflo, cauail moflo, l'imbotta,mette la vinac– cia al torchio, catta il vino dalla botte ,fa vino cotto, vin di mele, por d'uua, vuafecca nel forno. Intorno al vino fngolarmente s'affatica, horafaceniol bianco,horanegro,fanaguigno,biondo, goro, ò vin noflra- nofraniero,maluagia,romania,greco,tibidrago ,mangiagHerra,trebbÌ4 no,albano,mer7amino,baslardo,tofco,firiuolo,racefe,vcrnacci,grafpia\, rafpato,latino,romanefco,fanfeuerino,,& Corfo,& di mili'altre maniere. Coftß aceto,agreHo,trauafailuino,lo cola, &fi molt'altre fatiche in– torno a quello. Cercagli altri frutti attede à battergli,fcrollargli,raccor gli ,ò dall 'arboreo dalla terra* crudi, ò maturi, ò fiacchi. Dati 'olinefa Ch'uri. l'oglio,onde naficonogli ogliari, che vendono ogli vergini,ogli di polpa, A pi-, ogli che fino tutti morchia. Intorno all'Apis affatica parimente per ca– ttarne il mele,& quindi nafeono iprofeßori del mesliero dell'Api) al pro pofito de'quali molte cofe difeorre Tlinio nel libro vndecimo, dichiaran– do l'ordine dell Api naturale;come innanzi alfiorir delle faue non efeono alle loro oper adoni, e fendo fiate fin'allhora occulte ;comc prima comp gono ifaui, cioè le celle loro ,oue cominciano a lauorare femra intermiffio ne,come nano ongendo il cupilo con fugo difalice ,di olmo ,dì cannajigò- ma ,di rafia,& d'altri amari ficchi contra l'auidità di altri animaletti ta- l'hfiapendo effe dibattere a partorire cofia tanto all'appetito cocupifiibi come fi cibano del fiore di Sandaraca* Cerintho la dentro-.come al parto della cera tutti ifiori fon'atti* ce etto la rumicccl cbenopode,come s~ no alla porta dell'alueo aguifa di cufiodie, come indovinano i venti, & le future pioggie \ come fi governano a Rxpublica fieguitando va duce, comedentro dall'alueo hannogli vfficifralor fpartìticon mirabile poli- tia;come fon monde e nette*omefon diligenti e laboriofe ; di quante fo ti fi ne trouano,cioe delle bianche in Tonto che due uolteil mefi fanno i mele-.altre mclificano negliarborUaltre fiotto terratalcunefonfilueflri, & altre fono vrbane.quante cofe nuocono loro ; come i cattiui odori veß>i, igalauronìà ragni, le rondini, i parpiglioni, & cofe tali ; quanti morbi incorrono,come il cleron,la blapfigonia, & altri afflai : come s'al– legrano delfuono de'bacili* Trappe rufiicane; come Ariflomaco Solen- fe, & HylifcoThafiofurongrandt(fimiamatorid'efe,&firifJcrodiloro ampi trattatheome fi preparino i cupili ,&i pertugiloro: comefifuont mentre l'Apìfciamano; come il cupilo fi onga.come effefiraccogliano ; come [egli àia da mangiare ; comes'atturanoi cupili, come s'uccidon V A t>i,delle quali abondano tanto Hybla,& Hymetto.onde d'ttybla d f< Ovidio,
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