GARZONI - La piazza universale - 1589
V 1^ I V E \ $ jt L E. j 2 j &boria grandi[firn azionando fi egli cercala fua memoria più dell'arte, che della natura. Di quella fcrijfe Cicerone nella Rhcttoricanuouj , Quintiliano nelle Infiitutioni ,v Seneca,e de'più moderni Francefco Te trarca, Mattheuolo Veroncfic, Tietro Rauennate Hcrmanno Bufino, Matthe-.o <®più nanamente Era CofmaRoffcllio, e'haconipcjio quellibro,ches'in lo Veron titola Thefauriisartifii-iorarricmorix Et molti oggi dì ne fanno prò- ~ feffone,ma non fi troua chi n'h abbiafatto gra frutto;® i maeflri di quel 1 * " ° ^ "* la in cambio di guadagno,ne riportano infamia, truffando ifcolari ffeffe Hai ma- volte nelle finale; & altri con ontionì ridicolofie, che fanno patir le per- no Bu– fone cornei Giudei, vati macbinando contra le borie vna congiura pur r • » • n , . ° . ' . Fra Cof - tioppoartifictofa,come auenne avn Brefciano in Rimwi molto mio ami- m a R^ilcl co, il quale, credendo con Iroppa femplicità arno dì quelli truffato- Lio. ri , s'onfie per tre giorni d'un'empiÙro fulfureo fi fattamente la ri– fa , che tutti l'haueuano a fchìuo , come fie fojìe stato propriamente vn leprofio, ò vno appestato : Oltra che per vn feudo comprò vn buf– filo d'vnguento da rogna(che altro non era quell'unguento da memoria) dando gran traflullo agli amici, a quali finalmentefcoperfcla frode del ciurmatore, & lafemplicità dì lui mede fimo. lo tengo però queflo per fermo chea' arte aiuti grandemente la natura,percbe anco Ariflotile di ce,che Ar s pei ficit Datarti ) ,&che moltogioui alla memoria l artificio, quando ì luoghi non pano come innumerabili ,cr le figure,come infinite, perche althora tanto fi flenta qua fi a tener quei luoghi a mente, quato le cofe in-loro collocate. Et i luoghi ( dice il Rpffellio ) fono communio par– ticolari : i communi onero fono Homogenei, come ciaficuno elemento, o cielo dotte non fon (lelleouero Etherogenei,come il corpo humanofo vii- arboreo unacafa,ò una città.-etqucflituttipojjonoeffergrandi,ò medio crifo grddiffimi,ct ampliffimi.i luoghi particolari sòleparti di qucfli pre detti, come vn muro, vna manod'huomo, vna piazza <Tuna<ittà;& da qucfli dipede quaft tutta la memoria artificiale delle cofccb'e ripofla in loro.Tcrò M.Tullio nelle Tofculane chiamò la memoria tbefioro d'ogni co fiatabenchele figure a propofto,&gli Alfabeti di diuerficaratteri,che fono afegnati da quelli yrofejfori di memoria, frano molti comodi peri i- fleffa.Ma (opra tutto l'ordine che procede dalla ficienza,® cognitione del tutto, è quello che mirabilmente amplifica la memoria, ejjcndo che la confufi'jne è inimica di quella per natura & contrariaalla tenacità di effa eliremamente. Horfinalmente col mio parere la rifoluo qua, che afabrìcarfi nella m emoria un'ordine,qual de ferine il Rofiellio nel fino Tbc fauroffra cofa ottima,® che queflo megliorarfì pofia cvlgiudtcio,® con laficicnza,formando cofe più bretti, come fiero io vn giorno con l'occafro ne dell'arte di Raimondo Lullio al mondo pclefare, Tlatone a propofto nel Trattato dcllafiienza dite,chc la mtmoria ì madre delle Muje, & r'. u .e. che
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