GARZONI - La piazza universale - 1589
j 2 4 V 1 A z Z A 1 * T che in effa tutte le cofe,che da noi fi ueggono* fi odano* fipenfano,e ilfuggello nella cera,ageuolmente s'improntano* che,mentre ui dura il feg no,ci ricordiamo ®-fappiamoima come ilfegno fi parte*i[cordiamo, & più non fappìamo.Et nel Thedone dice, che tlfapereeun ritenere l'ap prefafcie"ia di alcuna cofa*tnò la perdere* chel obligoèla perdita del lafcicmo.Lamemoriafdice Qtàntiliano)è aiutata affai dalla tntentiont della mente alle cofe, & dalla cogitathne affidila intorno a loro. Et per queflod ufode jcrittifecondo il parer di Piatone oHa alla memoria, per– che manco intendiamo,® meno s'affliamo fopra quelle cofe, che dentr ne fritti cuflodite habhiamo. Quanto poi con lo fludio fa aiutata la me– moria naturaledomoflral' effempiodiThemiflocle, che in uriannoimpa rò ottimamente di parlar Terfiano-* Mithridate chepofjedeua uintidue linguaggi,® rìfpondeua a uintidue natìonì differenti, alle quali egli ini peraua:e Craffo eh e in Afa imparò i cinque linguaggi della Grecia tal mente*he rendeua ragionefecódo il bifogno in tutte le lingue-* Ciro che tenne alla memoria i nomi di tutti ifuoifoldati ; e Theodette, che all'im prouifo,®- fubito recitò una moltitudine grade di uerft uditi da un'altro* Cinea legato di Tirrho madato à Roma imparò in un giorno i nomi di tut ti ifenatori,dc'quali diede relatione à Tirrho,che li parue di vedere tan ti Reincathedra.Giulio Cefare,fecondoTlinio ,in un iftefio tempo daua audien-za,leggeua,&dettaua.Hortenfìo Romano recitaualefue orationi a parola per parolafccondo chele fcriueua,® mirabili cofe fi recitano d Charmide in Grecia,®- d'Hello Adriano,di Tonio Latrone,di Scipione, & di molti altri.Ma chi vuol radere più gran copia d'effemphlegga Ciò uanni Camene fopra il capitolo fettimo di Solino.Hor queflo basii. Annoration e fopra i!. Ix. Difcorfo. ^«qnefto fogett o dell a memori a uedaf i Celi o Rhodigino , allib. Vndecim o de.Icfiicantichclctrioni.&cap.ottauo&cofiilcap.iy.dc l libro fello . Et uar (pièl hann o da Celi o Calcagnmo,com e nell'Indic e dell e fue oper e pu ò uede Co-i in Pietr o Crinito,nc l pri m o lib.d e Honeft a Difcip.a l cap.fcfto . D E' T I N T O R I . Difc. xìj. }ERfO'b {0 piupreiloi Tintori detti latinamente Tullon w allauaghejja, & ornamento di queflo mondo te 1 'e vera mente fan neceffarif con larte loro trouata affine chel'oc- chio fi diletti nella uarìetà de' colori fi come fa nella pìttu ra parimente. La onde il mefliero ha del ciuile quanto « F effettofe ben nel farlo ha dello (porco, & dell'immondo,come iT'tntor hanno le mari:, e il vifo de lor colori tutte imbrattate* lorde, s'affetta profeffore di quejfarte intender benìffimo tutte le differente » che f natio
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