GARZONI - La piazza universale - 1589
y •>{ 7 V E Ì\S U L E. 51 7 fmo,&d 1 Alfonfo di T^apoli, il qualhtbbe prcjfo difir, fra il numero co– pialo di molli altri,due h uomini famofì, il Toggio Fiorentino, & Anto– nio Vanomita. Et chi uoleffe recitar tutti gli efempi di Trencipi^ban ricercato,&fatto ogni opera, per hauer nelle lor corti perfine di pezza, & di portataci per grandezza,® gloria, haurebbe prefo alle/palle vn carico troppo graue,e una fatica da non finirfi cofi per poco. Bafla che a cortigiani pois affettano infinite parti,le quali raccorrò più fiuccintaml te che fiapoffibile, per fare vnbreue ritratto dellelor perfione fecondo i più diligenti fcrittor'hche di quefla profeffionehabbian trattato. Monfì- gnor di Gueuara,nelfiuo Auifo de Fauoriti,gli da molti configliprincipa J'hfra quali i primi fon queflì che non pale fino mai al Signore tutto quello che penfiano;ne moflrino mai tutto quello che hanno;ne piglinomai tutto quello che bramano;ne dicano tutto quello che sano;ne faccia tutto quel lo cheponno:rteprendano àncgotiarper altri* per fefleffi fuor di tipo ; ne fi dimostri partiali nel configliare; ne fauorifchino altricbe buomini virtuofì & meriteuoli;ne tenghino amicitia fe non de'buoni; ne babbia- no minor cura della confcienza [opra tuttoché deWhonor del mondo: nel l'alloggiare in c afa d'ai tri vuol che fan modefli e reverenti, & inimici affatto d'ogni contefia coi padroni,accommodandofidificretamente alle fior %epoffibili di queUchegli danno alloggiamento ;& che per quello fi man tigbino t amicitia de'Forieri con le carezze,&conte certefie vfiate uer fio di loro:® comandino a Cervitori,che non ardifcbbto difareinfolenra* foperchiaria di alcuna forte,come faceuano quei di Falari Tirano, e ilget tare a terrai palchi delle c amer eromperle por te,fciociare i mattonhpin gere i muri,fiar strepito per la cafia,ucceliare alle ferite* alla moglie del padrone,le ha per un uitio troppo eflremo nel cortigiano.Tlutarco,a que ito ultimopropofito,nel lib ro del matrimonio dicccbc era una legge fra gli Licaoniycbc[e alcun foraflieri parlafft con la padrona del fiuo albergo glifuffe fiolamete per que fio effetto tagliata la lingua-* fe lacofafofie paf fata più oltrctoglicuano lui la vita.®" di vn cameriere dell'Imperatore Aureliano fi recita,che perfie una mano per quefla fola caufia,percbel'lm ptratore la vide da vna fineflra tirar f vna manica della vesie la fiuapa drona,con tutto chefuno* l'altrogiuraffe che quell'atto foffeauuenuto perfcberro.Apprefio al fuo Trencipe dee con ogni sformo il buo cortigia no cercare credito & riputatone,® puocacciarft la grafia di quello con Ogni diligenzapolfìbilc,affomigliandofi a quello Alcomida Grecoàlqua- le auifiato di bauer molti nemici inAthene,rifpofie,chc no poteua ricever nefe nògrandifftma noia,ma pur ebeti Re Filippo fuo Signore lo ttneffe nelnumero de fiuoi buoni feruitori poco fi curavate tutta la Credalo 0- diaua,ct difamaua.Etfe bcTlatone ne' libri dellafiua repub.iice,chel'ef fir Re* regnare,il far guerre*tot combattere,® uincerealfiruirctt ef 1«
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