GARZONI - La piazza universale - 1589

V 1{ 1 V E l\S A L E. 5 j 7 •filtrala Chiefa noflratno refia ella in piedi per quefìo ? i forfè sbattuta a ferrate forfè defretta? anzi più forte che mai reffe al furor deh'once,®- come foglio duriamo fimo fra imita dalle procdle,c'hi (creato batter varia,® minarla, perche Porta: infer i nó prariialcbrin r sduerfu s ei .Ec- co ne'noflri tempi[alta fuora in campagna quella alfanapazja di luthe ro ,quel monflro Germanico più bombii di Medufa,di cui fi potrebbe dir •co uerità,fe fofie lecito a un Cbrifilano di fcherzar fecondo il coflumc de' Toet'hchefi come efi hano detto l'anima di "Pitagora efjer traslata in Eu phorbo,cofì in Luthero l'anime di molti(per no dir di tutti gli Heretici) bauerc fatto il pitagorico pafiaggio.-pebe nella violatione libera de'uoti s' efatto un Torre Lupino-.nell 'uguagliare tutti ifacerdoti ai Vcfcoui, s'è trafmutato in Aereo-.nel negare l'obedienzjt a fitoifiuperiori, ha prefo lo Spirito infimo de' Begardi, & de Beguimtnd negare l intere eftone de' sa, ti,ha imitato Vigilatino,&Eufiachio danaio nel cocilio Gagrìfe: nel le nate ifufifragu a morti,s'èposlo nel numero de' V aldcnfi,d'Albigifi, de' Creci,®" Armeni, nel dispregiare le feomuniebe, ® le cerimonie della Chiefiai diuenuto Hufiita,®- Fitclefitamel detrabere ali opere efiogiù- do la fede,s'e trafmutato in Eunomio: nel irridere la mendacità prefa ìibe tamlte per amor di Chrifio,par che fia pieno dello fpirito di Defiderio Lo gobardo,®- di Gulielmo de Sanilo amore: nel perfeguitare il primato di Tietro,&defuoi,fuccefori fi dimofira un Marfilio Tadoano,®- un Gio- uani Vitelefe. 1\e fola quefia beflia sboccata a tepi nofirì ha feorfo fin- lafieno nella pretiofa uigna del Signore per conculcarla,uerificandofi in lui quanto allaintentione,®-alcuni efetti, quel detto del Trofia, che externnnaiii r catt i ape i de filtra ,èV angolan i feru s dep. Itu s eft cam ; uficldo fuori ddTheremo,& de i bofchicomcun ucroCinghìaro adepre dare;ma fico ha bauutouna caterua di pepimi fatdliti,chc1 hanno aiu– tato a fare ogni male, come Filippo Melanthone della raZjta de' pedan t'hConrado Tellicano, Fabritio Capitone, 0fiandre Martino Bucero,®- altri apai.Et per far più mina in quefia Chiefa di Dio, da un al: ra bar– da è[puntato fuori quel grande Elefante di Carolofadio diuifo da Luthe ro,& daun'altraZtiinglio diuifo da tuttadue , & da un'altra quella \iraffa d 'Oecolompadio, che cótradicc a tutti con una frotta di canaglia chiamata la fet a de gli Anabattifii peflilentiffìmifopra tutti,c'han fat– toli diauolo,pcr non fapcr far'altro per dìfìrug gerì* .-(fatto. Et f'go ccn tutti ifuoi ugonotti han fatto,®- fanno uno empito federato, ptr poffare ifoffi,e tempefiarui dentro;ma i Catholici francamente ci han fatto fem pre rtfiflcnza,& mafime fitto il ve/fillo del Chriflia' iftno Ucr'n o ter Zp,allacm uirtù non poco debbe (anta Chiefa, hauendo con battute tan– te uolte, mentre era Trendpe d'Angiò,per jofìepn» Ji rfia con gli itimi cif'uoi,®- riportato honoratiftmc vittorie » e trofei di cut fa turlafiata- nica,® diauolofa. Talcbeèpur itero,con fejiem/.e i.. r.ie l.erefie fre -

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