GARZONI - La piazza universale - 1589
V ì V t \$ A •£ E. Tìntone ìnflituendo uno retto,et ottimo gouerno d'una cìttà,fra tutte tre cofe diffe,chc i Marcatati erano in quella fommamete necef fio medefimo confermali Biondo, nel quinto libro de Rom a Trium te,fcriuendo,cbe la compagnia de' mercanti fu molte uolte giou còmoda all'ufo di Roma. Et l'ifiefo afferma Tito Liuto nel uigefmo lìbro,riferedo,che,mctre i Scipioni in Spagna patinano carefiia di fiumi tòt® d'altre cofetre compagnie di diecinoue mercantiporfero fypublicainquel tempo ridotta a pericolo grande, ® neceffità cuid Quindi Cicerone nella oratione per Vlancio loda fuo padrc,chefu te alla republica gioueuole ; altrouc commendai Bitbintj,comc commodi fuor di modo alla città di l{pma,etnel primo de gli Vffic della mercatura conlcfiguentiparole. Mercatura , fi tenni s efl, ioi di– tta putand a cft,( i magnat e copiofa>mult a undiqiie^rportan s nuutttsq s fine uànitateimpartiens.fto' n efl;admodu m iii-^oeranda,atqu e etia m fi(àtiata quertu.ue l conten t a potiu s.u t (a-peex ait o in p ortum.e x por- tuip(b(ei n agros , poll i ffionesqu e contulerit , uidetu r iur e optan o { >oflè landari .W /'wio creddebe ella ritrouata foffe per cagione princi li del niucre.Volidoro Virgilio dice,cbe ella è molto commoda a la copagnia de' barbari,® l'amicitia de'P^egi.La onde ancora mvlt mini i!lufiri,®fituij nonfi fono fdegnatì effercitarla,fi come furono, co fiimoniodivlutarco,Thalete,Solone,et Hippocratt.e tutti ifcrittor degni l 'h3 giudicata gioueuole alla uita priitafa,commoda al mj to della rtpublica,accociaafùrie proprie cafe rìcebeffeben u'interuTgo hopericoli,ct cafi auuerfi il più delle uotte.Onde a un increate riatta d'baucr[oleato co gran guadagno qnafi tutti i paefi ma Ce,cbe Laconeparlò in quefia manitra.Cefia di gloriarti o mifero,®infe lice mercate, perche di quella mcjfecbe in molti anni cÓgradiffiu che,® {lite bai radunato infiemeftn me del gettar d'un dado, in mi foffio di ucnto, porti pericolodiperderla a un tratto. In lode di q ragionato Agofiino Datbonellefue Epifiole, al terzo librouofi Fr Tatritio,nelprimo delndiiuiioneReipu l ììcx:® Bartolomeo Cepola» nel Trattato de Imperaror e milita elieédo,we/ vctba Nobilitati ' ;douc „ dice che appreffb a Veneti i mercauti fono anco nebilhsome fo te in Cenoa,in Milanodn Luccafm Fiortza,et altri luoghi. E beueroe Baldo in I.Nobilioi e r .C .d e O mmerojscx ' Mercatoiilui s ftfienuque flo,chei nobili> intricandofi nella mercatura,perdono la nottua biltà.Onde fu una legge(come raccontai! Biondo mi quinto della fua t\o ma trionfante)prefio a Immani che i Senatori non fofiero troppo ainegocij di mercantia. Ma Bartolomeo Cepola, ® Antonio de Bu fumatileggifi anco loro,mcttono ta cofain difputa,® contTdonofe todi Baldo fia uero,ò no.Quefìa proffilone poi i una profeffone accorta Jcaltrita,fottile,ing egneuoltjaboriofia,® euibifognagrandififima mem r i*
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