GARZONI - La piazza universale - 1589
18 COISIGIV 'KA DI ZOILO, altra rmrcèfeno che mifii amico &• io prometto iu ogni occorrenza rlue larù tutto queUo,cheftdìrà cantra di te,& contra l'opere tue, & per tuo, amore farò lafòia, e il duuolo;e peggio, pur che ti fapp i trattenere colfa to mio.Hor sù iofon tuo procedi da huomo tieni occulto il mio nome,& fìn giamo anco fra noi d'effer nemici infieme, che iofra tanto torrò di quà pigliarò di là.e con la parie auerfa cacciaròcarote,e teco uenirò ma alla rea le, perche sò che teco bifogna procedere di queHa maniera : Resi* in p che io vò a vedere quel chefi dice. Letter e del Carzon i al fopram e Chor o de'Dei . L 'Hauefintefo nouamente fopremi Numi Celeri, dà!unGalant'huom9 che confomnia indignità delgiuflìffimo voiìro foro,ne con minor ma tignila di penfieri contra di me,per vigore della uoslra fenten%a dif paffati dal mordace parlar di Momo, s'è temerariamente fu/citato un ca di congiura detto Zoilofil quale ha radunato infteme tutta lafrotta de' dicenti accopiado colfuo sfrenato ardire aduno l'efferato innumerabi defedanti, & de'buffoni,per atterrar con nuouo ìnfulto l'honor uoìlro,e mìo m 'ha recato ncitanimo tanta amarena dipena,& dolor e,che non fife non con acerbijjimo sdegno prorompere in un parlare/habbia l'ifief fa amaruletia,& forfè maggiore c hanno hauutoloro.Terò con quefìa mia nella fucina, di Vulcano ferina, afortiffimicolpi di Sterope, & di 'Brente uì faccio più che certi,cbe l'honor uoHro prima, e il mio comporta, che qu slaìmua fetta fta, fìagellatainmodo, che l'infoiente audacia, e temerità sfrenata ne i petti loro non filamele perda iluigore,ma che rimanga esìin ta,e annichilata ajfatto.Io dirò il mio parerein queila materia,&poi fac– ci quel facrato collegio ciò che gli piace, chea questa turba cofi infoien fà di mijiisro rintuzzar l'eslrema libertà del ragionare, & condannargli a quelle pene, & fupplicij, che fon frati condannati degli altri, per hauer cerato ingiuflamente quel fipremo Chorc,&morfo iniquamente frano perfine honorate,& uirtuofe.T^o vi ricorda,chefaceili legare Hefiodo,& Homero a una colonna,^ battere aspramente dai demoni infsrnali,perc ingrati verfi di uoi corapofero quell'opre, che,fin che duraranno al mon faranno come ritratti,eftmulacri di tate cofi laide e brutte,che fono a te, e attribuite a voi ? 2\[o« ui ricorda parimente danmfìi, a una perpe– tua fete l'iniquo Tantalo,fol,per hauer fciolto la lingua in uoHro dishono e temei'ariamihe nudato quel che per ogni modo di noi tacer doueua do l infoiente Daphita armò la lingua fua di rahbiajgr di ueleno contra Ib nore di tanti regi, non ui rammenta medeftmammìe che noi lafàafli caftu garlo con pcnagiufìaf debita, refìando finalmente affiffo in croce [opr monte Tberace come un tritìo efciaguratoÌHor con quefì-iflagelli.& ftf" pluij bifognarebbeal preferite proceder cantra cosloro perche il con der
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