GARZONI - La piazza universale - 1589
di molti particolari,® di tutta la repvblicaìnfieme-.che hor con cab;- in giuflhbor co permute illecite,bor con compre inique affannano mondo: &fiinnoflare le migliora dellepcrjbne con dande, congiura ti,coninftdie,confi-odi euident'r.che dan mazzate da orbo allapcu te che gli imprefla, andando come perduti,!? ramenghi perù mon pogliafiutifallimentiloro,doue tegonoil danaro rimborf*to,fac^dog dare fia tanto un millione di Veàouedi pupilli impoueri:i,perhauer fidato nelle fallaci mani de trifii,& ribaldi ferrza interefie eh'imp iota,lepoucrc et miferefofldxe loro,che/piano, che ìnvefiigano,che riue lano a Trencipi i configli delle città,® i rumori della patria con eff tradimenti. Ter quello Cartagine fi ordinarono le botteghe fepa Mercatdtì,ne vollero che elle fofiero communi coicittadini,dâdoliliber tà d'andare [blamente in piazza, ma non già nell'arfenale,® negli altri più fiere ti luoghi della città,quali manco poteuano uedere. I Grec uolcuano Mercanti apatto alcuno nelle città,ma,accioche i cittadini fero liberi dal fofpetto del pericolo, gli ordinauano unmercato de da vendere fuori dei borghi. Molte altrenationi non uolfero,che tantiandaffero a loro,percbcgli baueuanoper corruttori di cofium le nullità che ir.troducono.Gli Epidanrefi,oggi dì Ragufd,ueggendo(co- me dice Tlutarco)che i cittadini fuoi fi facevano ribaldi per la pratti Ip quale baueuano congli Scbiauoniidubitado checorrompendofii mi de'cittadini loro per la conucrfiitione de Fora /Iter i,no fififiitaffero fie nuove nella città,principalmìte elcggeuano vii huomo grane,® fipu to da tvtta la moltitvdineil quale andafic in Scbìouonia, et eoprefie che bifognava perglifvoi.Tlatone anch'eflo vitvpcra in qualche p iMercanti,®per quefio inflitvì,vbe in una bene ordinataRepublicale delitie delle nationifiraniere nofi/fero portate nella città, ® che ne no cittadino minore di quarant'anni,non andaffepellegrinado,® che ifo rollicri fofiero rimadati a cafa loro,imparandofi da efìi ogni forte rutela,come oggidì ne danno effempio Lione,®Anuerfafamcfiffimefic- re di Mercotati.Arifiot.anch'egli comada,che fi debba mettere og ra,cbelecittànon fiano punto corrotte dalle cofe di fiori,® bêche i mer ratifia neceffaru,non vuol però chefiano pofii nel numero de'cittadini fon da lui biafimatipur aflai,fchc efififi dilettano di mèzogne,nelle citta travagliano lepiazpte,folleuano tnmvlti,et feminano difcordie.D numero mi piace di levar alcuni famofi Merc ati dinef ìra ctà.ch'illufirn no Anucrfa ,L5dra ,Fracfiort,Lione,Barcelona Milano,Fiorèza,Cenoa,et altre città d'Italia,portondo efii molto buo nome nelle 1er merca megliMbizfd Taciattich'uiBuonuifi, iCinanfuiTalauicin'hgliOmeli ni,i Fagnani,qvei d'oidda,iTeverari,gl'jtldegatià Mcdcfi,iFuciheri,i Vnlxeri,ìTimclì,il\ctlinghi,glì Herbtni,® altri infiniti.L'ufficio all'vi M m 2 timtf
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