GARZONI - La piazza universale - 1589
5 *4 ? ; jt Z 2 A E profeffionevtìliffma,anxinecefariaal fojìegno della vìta,perchtnm può ueramentefoftentarfìl'hvomofenxriilpane quotidianotche dulia fari na viene, la quale b macinata dalle moli che adopr ano loro. Sono an netti competentemente i profef'oridi quefi arte,per eh e l'ejfcrcitio lo ha del polito in fe fleJfo;&quantunque laberetla fa di farina coperta,et cofi il [aio, quello par che no importi,efendo macchia biaca,e tale,che, fcuotendola un poco, Cubito vola uia.Quato alla dignità poco altro può al legar f in lorfàuore;®fe uifoffero ragioni,che vale fero à porqueflo me fiero in cielo,io farei cofi volentieriferuitio ai molinari, & anco a pifiri nar'ucome facci ad altri,fi perche haueffero occafione difar buona farina a tutti ,fi anco perche tene fero più a mano quel d'altri,fenza copelare to ifiacchi, come afiai volte fanno.Ma il dianolo s 'è cacciato detro nel mo lino,et pifirino i modo,che da quel biaco infuorì,cb'eflernaméte appare, l 'arte è cofi lorda,®fifiorca per conto di ttittj, ch'io fon cofiretto dirne più preflo mal,che bene,® raccotar piuprefto lefurfantarie,che narrargli honori,iquali no fi ritrovano in mille auttori,c'hb riuoltato per trovarli. M a forfè queflo non faràpicciolo honore, che di tanti molini, che fi ritro– vano fra loro differenti, come quei da braccio,qvei da venti, quei da ni,ò cavaliaiji orbiefiroppiati,addimandatipifirini,quei che Hanno fer– mi fui Tò fiopra due naui, con le cathene legati, ® quei che fiopra tvt- te le acqve communi piantati fono, non ve n'è alcuno,chenonfia congra diffimo artificio fabricatofiper le ruotefiper le moli, fi p l'ingegno che gli fa girare, & vi fifeopre dentro una architettura di bafe, di colonne, di fiale, di rvote,di denti,di cercbi,di ale,di tele,di rolìe, di sboratori, di canali, difcadvte > dipalc,dihottaci,difilli, lieve, di bilicbi ,di afe, di rotaro,di dare acqva,di torla,difoli,di pefioni,di cagne,di battiferi, di battiram'hdi corli,di magli da acqua, di fighe, di cafe .di morell 'hdiruo- toli,di maie,diuangollini,dipefiatoi,di max^volì,digiove,dipìlc, di eroe ciole, di gramole, di gramolini, di concoli,® altre parti,veramente mirabile, e flupenda.Ma che fa queflo a tante rniferie che fon cogionte l'arte,® aìprofejìori dieflatF.cco il molinaro,in felice-.che trabe dalfuo mefiiero i primi frutti di dolccz^a,metre, lafciata la bella moglie a cafa in preda di barcaruoli,® afinari,tutto il dì fi rope il c apo coificarpellim, per trovare una mola,che fia fecondo ilfivo appetito,® all'ultimo, fe ben mandaffein Androne città di Thefaglia, oue fi trouanoperfette,(f >efi buoni denariia trova tvtta rotta,magagnata, e piena di mille falli al fi meiliero niente opportuni, e convenienti, & quando lha adopr ata du hore,fe ne(luffa in modo, che maledice l'hora,e ilpuntechefece compra tale ; imperoebe overo che non macina àr accolta, onero che non pigli ben lefiave,eilgrano,overo cheinfarina troppo alcvna fiata ,ouerocheli fondo non è ben piano, & lifcio,ouero che la bocca è troppo largac ouero ,
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