GARZONI - La piazza universale - 1589

1? I A z z U con legna,o carboni, ® con materie difpofte, &fàcili alla fufione,&col giudìcio,etingegnobuono dell operate in più modi come in quella forna– ce potè tiffma eh e fi chiama reuerbero,ouero a catino,ò coca,ò affinatolo ò uagello,ò ceflone, ò à crogiolo,ò con fornello da uento, ® limili inflromt tì,coit quelle auuertenxe tutte,&con quelle particolari offeruatiorihcbe pone Vannuccio nelfettimo lib. della fuaTirotecniaal capitolo quinto Et per Vane delG etto bifognafaperben lauorare dilegname,®'di ferro, e inparticolare del torno, ® ancora faper adoperare la maz^agrqfla, il cìfelloiil mazjuolojle fieghe,ifiarpelli,lelime, & ogniimìrometo atto a polire,® leuare terra, & ogrialtrabaua, & rozez&t che fa ilgitto,per poter bene terminar l'opra acciò e'babbi grafia, & vaghezza. I{icer fi anco ilfaper murare per far forni,® cannali al propoftto, & fopra t to bifogna intender fi bene delle forme,nelle quali fopra ogni cofa bi intendere ottimamente quali habbiano daefiergli caui, & qualiipieni. Et la rifoluo, che tutta quefiarte confitte in tre anioni principali, l'vna il faper far ben le forme, ®ben difporle, lafecondati ben fondere , liquefarle materie de metalli, la terza far le compofttioni delle compa– gnie loro fecondo gli effetti che fi vogliono fare. Etper le formeingene rale bifogna cercar terra,che regga bene alfuoco,® che fiabendifipotta a riceuere i metalli, & che rendati gitto netto, ® che non diminuifca,ò crepi con sfenditure nel fece are,ò nel ricuocere;® per.fùr cio,bifognafir più ifperienze delle terre, le quali communemente hanno effer di qu le^ he non fon ne graffe ne magre, ne in tutto morbide,ne ruuide,® bifo– gna c'habbian la lorgrana fittile,® fenza ìaruz£e,ò nicchi,® che mef fi fopra il lauoro, facilmente fi ficchino finza rotture,<® dapoifecche, fian tenaci in lor medefime, &fopra tutto cbereftttino bene al fuoco. queflefi trouano in uarìe caue, in campi lauoratiui, che non fan fiati i lunga colturalo molto lettamìnati,nelle fornaci doue fi fanno i coppi de le cafe,neglì argini de'fiumi, ® in luoghi fimili. Et quefia terra fid fpone ajuellaguifa,che la difpongono ifiguli,per far boccali, tempran– dola cogiudicio in ogni cofi,come con cimaturadipannilani fi bifogna, conc enere di bucato, con fabbione, con acqua filata, con rugginco fra– glia di ferro ben macinata, con mattonpefio, con flerco di cauallo,ò daf no,ò di mulo,ficco, con bouinafiecca, con la refica dell'ino incigliato, col fior della canna,conpaglia minutiffimamente tagliata, ® cofe fimili. E bauendo l'archetipo ò di marma,ò bronzp,ò ramefo legno, ò cera, òfeuo, ògeffolo folfo,òflucco,s'informa dentro, &poifufa la materia figitta diti gentiffimamente, ufiando quelle particolari offeruationi, che pone fanne ciò nel fefio libro della fuaT>irotecnia,,oue dichiara tali cofe motto cellentemente così ingenerale,comein particolare. Et quanto al get ingenerale, ifiuoi infiromentifiono, la fornace da fondere, ò d'euaporati ne,

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