GARZONI - La piazza universale - 1589
V 1 \ J V E ì \ S A L E . m ne,ò di reuerbcroàl catino,il cefone,gli effalatoi,l'attiz%atorio, la porti' cella,lofiortello,il cannale,lafpina,il frucatore, il madriano,le copelleU crogiolt,e cazjc,e le moiette.l'anionifono batter la crcta,accompagnar ui cimatura,ò altro.farlc formefo di creta,ò inpoluere,ò infafféite,o in cafe,ò infrefco,b d'un pezzo,ò di più pezzi;® c oquefle le commeffoni, ifegnUcle cbiauardeffiir l'are bctipo,fàre il mafcbio,feccarlo,porui la ce ra,coprirla ,far l'empitoio,gli sfiatatoUiqvcfar lacera;® qui farà il va cuo,lanima,c ilpicnoiEtfe farà di pezji,ungerla,coprirla di frugnuolo, con metteruifopra ipezjj,ligarli,®poifar la fifa, raffinarle forme, far lacoppa delgitto,e il cannale, et fondere ; ccoffar la figura di ter- ra,tagliarla intorno, rimetterla di ccra,coprirla di luto,ouerfar la figu– ra di Hoppa,ò d'altra cofa.& co pie doli gc tu f fanno bacini,boccali,cop pc,pome,pera,capifvochi,mollette,cadelieri,fondelli, campanellifcna- gli,eucchiari,borchie,fibbie,anella dafirti, maglie, orpello, lamine da puntali di Siringhe, figure, fogliami, & mille altre inuentioni. 1 Bom Bombar- bardicritò maefirì à'anelarle, de'qualiparticolarmenteuo ragionare, A w u - hanno bauuto la loro origine d all'\Alemag na, effendo trovato l'infrv- mento dell'arcobvgio fecondo il Cornazjano, eTolidoro Virgilio nel fi- [.£ a condo libro, al capitolo undecimo, da un Tedefio a cafo bai tendo lapie- l l f l 0 trafuocaiaprefsoauri mortaro pieno di polvere difolfo,e coperto con una pietrame cadendo unafiintilla, leub in alto la pietra, dal qaal cafo am maefirato, s'imaginò poi la canna dell'arcobugio, ®" quefìo èmeno di trecento anni in quà;benche l'Arioflo ftuolofitnente l'attribuifea al Re Cinofco , inqvellamemorabilcflanxa, dove defiline l'arcobvgio flupen damentc dicendo. Dietro lampeggia a gvifa di baione, Dinanzi fcoppia.e manda in aria il tvono, Treman le mura,e fitto ipiè il tenevo, Il del ribomba al paventofotuono: L'ardenteflral, che fyczfca,c uenir meno Fa ciò ch'incontra,e a nefsnn da perdono, Sibila,e flriàema comeil defìre Di quel brvtto afsaffn non ua a ferire. Crede Vannuccio nella fkaTh-otecmaalfifìo libro,chetartelarìafa caufata dall'effetto della potuere, & dapoi fecondo le volontà,® varie– tà degli ingegni di chi le hafàtte fifiano andate uariando,® diuerfìfita do leforme hor facendof grofse come bobarde, ® borpicciolecomeleg gitiri ® portatili fi hioppi,® fra quefio mezjtp f c n c f°"° ltt facendo di ua rie forti,qval lunga con poca ballaper arrìuare col colpo lòtano,aual cor ta con grande,come gli mortari. hor per farle babili a portare fi fin fat– te e pìcciole,e grandi, e corte, fecondo ih ìpiaciuto a tali maefirife: ~ .J offe tua-
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