GARZONI - La piazza universale - 1589
0 infiflolìto,fiic1do vfiirla marciafìmvlata dalla piaga pvtrefktta;alcuni l'attratto,tenedo tutte le mebra flincbide,e immote;altri ilparalitico,tre man-dogli tuttala vita alci vedere ;altri fanno fiembiate d bavere vnci caroin vna gamba che gli mangiarini il fuoco diS Antoniechc gli ab bruggi;altriilmal di S.Lazaro chcglifcanni ; ma nifun finge dbauer il mal di S.Rpcco perche fannoyche ognun gli lafciatebbe gridar quanto ua leffero,e fcapparebbc via, Altri malitiofi co me il Diauolofk r.no l'infpiri- tato ,t gettano la baua,mordono la gftegofianole favci, egridano come Demonijinfuriati,altrifanno del mattoflrauagante ( hauer buon tempo, corrono perla città fiveftiti,e nudifaltano per le piazje,ridonoeftrcmame te,dicono mille dishonefià,fcoprano tutte le vtrgonedimàdando bezji a tutti,e con qvefia folennità fi guadagnano il vitto;al tri firn del fcapato del le mani de turcbi,e co vna catena al piede,® vn nervo di bue in mano fk ctndolo chiocca)re, e gridado lllalla,lllalla,Mavmctb rvffollallafifànfkr largo fu la piaz^a;alti fan del faldato finaligiato,mofirando le carni nude, lacamifici aHr .1cci.1t . t,la vit a riiin.it a,e col nafi mozjp dallagivHitia,cd l'orecchie tagiiateportando vn braccio al collo.o vna mano con lepezje tefa filata s appr efintano dinanzi altrvi,chiedendo elemofina.e dicedo di venir dalla guerra di Fiandra,od't Fracìa ò di Candia,o dalia Coletta;al- trìfanno di lpellegrino co bordoni in mano,col capello in tefìa,col matel- lettoaUe fpafecol ragazzo avati,con lagrima da cato,e dimanda bezjt> parlando latino,mflrando bolle e patiti di Vcficovifalfiificate, e dici do da dar per voto a Roma,o aLoreteo a S.Iacomo di Callìcia,o al Sepolcro San to,e molte volte fon fifiie di qucHUe qvell'altro Trcncipechc van cenàdo ifecreti delle provincice delle cittadiper darne loro infomationc : altri ftvefiono fignorilmente,meuandofi dietro compagnia fitto mentiti habi- ti fi fingono dalor medefimi chi Vrencipe,chi Marchefechi Conted lletta^ hi Cardinalecomefivqllo,che volle impadronirfidelllfila di Tre– miti fioggetta al dominio de'Canonici Regolari Lati ranlfnCh'tfignor di ca flella,come quel che a San Marino,® a Ceficna fi finfiilSignorTolo Emi Ho Martin1go,reHàdo honorato come Contee Banchettato dall Hcfloper più giorni egregiamentechi Trincipc di cittadiname quel che a Ferrara pochi dì fono fiotto il nome di Trecipe di Sparta inganno la qvadragefima tutti iTrcdicatori di quella Città, facendo raccorre vna grande elcnio- fina,chepoi non bebberefìando in fine fcoperto;chi dificendente da qval- cheitlvHriffìmo ligna?gio,comeqvcl chefi ficee Don Ferrante Farntfie, ingànandoficelcratametc in Confiffione vno Eccellete Tredicatoreper al– tro oc cor to,e prvdtte in tutte le fue attiorit.® quello in Qcnaa,clc fi fece dificendente da CoHatino Imperatore,e moHrandoprivilegi In peri, li, ti ròfiotto alqvati babbiorihcreandogli Conti,Talatirit,Marchefidi Brande, burgb, canottieri ajfieron d'oro con croci fiotto gli habiti, che diedero da Oo 4 ridere
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