GARZONI - La piazza universale - 1589
V *f£ I V E R_ s a L E. e f -i pifeguitadi tal combattimcnto,fiocofioiniqua,ne degno d'efere am a patto alcuno,® Alano,infieme con Raymondo*on l'Hoflienfc*on Co fedo* S.Tomafoin 2. 2. fofliene, che il duellare, finza eccettione a na,fiafempreillecito ,& che quella confiuctudine fia rn'abufo, cr v efprcffa corruttela degli huomini del mondo. Etaquefla opinione corda la legge naturale, cioè l'inllinto di natura, che proviene da vit gioneuole intelligenza, chiamata equità naturale: enfila legge di quel precetto . N on lentabis D o m i n um Deum t u u m . cr ;;; quell'al– tro . N on occides, il qual precetto probibifee ogni pericolo efprtfio fpontaneavecifione. Cofi la legge civile,nel capitolo de Gladiat bu s, eparimentelalegge Canonica alla caufa feconda & quell'ione té , per decreto di Tapa TS{icolao.Ma il Concilio di Trenitalia feffion cap.ip.detefla di manieral'vfo delducllo, chefeommunica tutti iT cipi,& Signùr'hchc dan campo franco à quelli duellanti fetido che in Te rugiafu altre uoltc il campo'di Battaglia* Trapali la Carbonara*! uia uncerto altro luogo fitmile, eglipriua d ogni dominio, egiurifdit foprai luoghi hauuti dalla Chiefa; ®-fbn feudiÀubiara che vodino a di– retti ftgnori loro . Dipiù feommunica tutti quelli*h'entrano in du gli confi\ca tutti i beni temporali e gli dichiara infami pcrpctuamZt la qual parola fon chiaritigli Ruttori Morali delle leggi dtU'bonore homicidi infìeme coi lorTadrini, efinalmente aggionge la feommunica tutti quelli,eh e fuadono altri a duellare, 0 che gli dan configlio, o ebe filettatori di queflo fiero* befi tal contrailo dal demonio maladttto mente inucntato.m a che? ancora i Barbari ìfieff,apprefio a quali era t del duellogiudiciale molto antico,ne dicono male,® abborrifionofomm mente tconciofta che RotaroRe de LÒgobardi chiami qutfìa ufanza ti p & dica di parerli molto Hrano*bc {otto unfeudo,® m unfido combat mito ihuomo habbia aperdere ciò ch'egli ha,&appreffo il medtfim ce queflc parole. Kloi forno incerti del giudicio d Iddio,®- babbiamo u to che molti hanno perduto la caufa, quantunque l 'bautffcro giufl per l 'ufan-radella nofìragente, noi nonpoffiamo vietare qutfìaleggc im- pia, e Federigo Imperatore dice. La Monomachia, chef chiamo vo garmente Duello, eccettuati alcuni pochi caft, vogliamo che perpe mente fio bandita fai Baroni delia nolìragiurùdittione : la quale no fi può dir tanto vera prova, quanto una certa diuinatione, laquale è d f'cordante dalla natura ifleffa,®- lontana dalla legge communi ,&• laragionedell'equità. llmedcfimoaffermaTapa lnnOcentio terzo, il- qualracconta,cbe efendo accufati dìfurto certi Spolettiti ,furon cof ti a ponerfi al Ditello, nel quale effendo fiati vinti, furonprillati di tutt i lorbeni da i Confoli di Spoleto, & che poco dapoi trouatofiil furto ap– preffo non fo chi altri ,fufcoperto cbiaramcnte ,the quei pouertHi ,qna tunque vinti in duello, erano innocenti di tale imputationt ,/r r agiovi 4JIC9
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