GARZONI - La piazza universale - 1589
550 T 1 A Z Z A Tadrinifelo /leccato ipiano,fe vififcorge alcun uantaggio,òinganno,no debbono confentire a parole dell'auerfarlo in danno del lor principale ,ie accettare armapregiudiciofa,fempre contradicendò,e protestando animo fornente,®- d'ogn'atto che fifucci,far rogare i nodari da lor condotti dina zi al signor del campo,per ogni buon rifletto: e nel dare, ò in accettare i caphol'httare auertiti quanto dirfi poffa Quanto al Giudice, ò Signor del campo, vnit amente dicono, che amendue le parti han da farne elettione concorde,&d'vn tale che facci fangue,e pofia afjicurare il campo, ne fa fo/betto,ò partìale,e tale per natura,etprofeffione,chegiufiamente deter mìni la uittoria,e il premio à chi lo merita. E quando l auerfiariofugge, ò ricufa, b non rifonde, òfotterfugge, ò cauilla, ò non elegge, ò non appre– ttala fi rifolue,non accetta giudici,non propone altri,s'aficonde,lafienten Za è data contra dì lui da ognuno, & per via di manifesto il tutto fi ded ceà notitia del mondo, narrando ilfatto intieramente, e lealmente, con Vapprobatione,®giudicio de'più faggi cauallieri,efaputiTrcncipi, che attendono à quejle cofi dell'honore del duello. Infinite fono le cìrcofianxe intorno all'elettione del campo, le quali fon poste daloro;cofi delfieccato ficreto;cofì dell'andare allamacchia,e follie con compagni;neìle quali co fe fi fa eomrnunemente fiopra infiniti puntigli dhonor e, hauendo alcun di mero capriccio loro,pofio leggi d honorc fin nella macchia, oue i ladro– ni,®- afjaffini hanno rìcetto,e albergo. Hora fifiabilifiono le querele ,fi prouan le patenti de'campi liberi,e fianchi, & defleccatifiecreti dall'at– tore, fi prefintano all'auuerfiario notate a pie de'Cartelli mandati : fi dà dalprouocante l'elettione dell'arme, lequaliper equità s'hanno da eleg ger tal'uchefianodafioldato,edacaualliero,non ìnfiolìte, nonauantaggio- fie,non alterate,non impeditine, non difiouerch 'io pefo, non di maefireuole inganno, ma confàceuoli, tagliant'hpungenti, & di qualità non ricuf abi– le , benché fofferofiraordinarie ; e tanto l'offenfìue, come le difenfiue che fiano eguali, non hauendofi à viuer con la violenza dell armi, e con l'in– ganno , ma con la virtù, e col valore ;fi mandan gli anìfi con quali ar– mi offenfìue, e difenfiues'ha da entrare in {leccato, ò la lifia delle armi, e de'caualli ,®-guernimenti loro in talmesliero filiti à vfarfi ; & final– mente da ogni banda fi mandano i confidenti, acciò chele arme accet– tate^ poste in doffo non fi poffano mouete^alterare ,fàlfificare, difehioda- re, inchiodare, mutare, Iettare, accreficere Sminuire, e fimili altre cofie. Bxzvcfa" £ fero (dicon loro) che ai rigore delle leggi ciudi fi può portare ogn'ar- MainoJ - tnainfolìta,auantaggiofia,ìmpeditiua,con ogni fifa rncefiria, & ingan io. nodalprouocato, come tiene l'eccellente Giurifionfidto il Signor Giouan j> P a r i s d < Battista Maitioldo, allegando Tar'ts de Tutco nel fico Trattato de re mili And; -a t a r ' ' e ^ Fau fio nelfuo libro del duello, al capitolo trigefimo ; & quefio Memo: ifieflo tiene il Signore Andrea Melato, nel fio Trattato del duello, al capi-
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