GARZONI - La piazza universale - 1589
F 7{ I f E \ S A L E. <o T Capitolo uigefimo nono.Quifi nendicano l'ingiurie pale fi, le foper chiarie difficili daprouarfhl'ojfcfe fatte con mal modo , ouero da traditore, cfjcn- dofi prima ò compenfate,ò raddoppiate^ propolfate,ò ritortel'ingiurie,e con gli lor politi modi ributtate, dando fui csmpo à tutta oltranza,ò à tut to tran/ito ò àguerrafinita,ch"e l'ijìefio, per vederle querele neceffarie, oueintermette la macchia, e l'aggravio del proprio honorc ; facendoli 'manzi i manifefiìd rogiti,} cartelli, ® le rìffiofie conveneuoihpcr le men titc degne di vendetta,® altri oltraggia dichiarandoli, f? le querele fon degne d efferpofleinproua d arme come quella di Manducar.io con Rug giero perl'Aquila bianca prefio l'Ariofio ; & come quella chedene gigli portati dal I{e di Francia,e da quel d'lnghiltcrra,nella prima parte del fuo Catalogo di/futa il Cafianeo ; e disfidandoli per guanti, ò alla pre– lenza del Gìudicelo per mezjp di Vadrini, ò in altro modo vfato da Ca- uallieri.F.t fi mandano i Cartelli fopra tutto che fia brevi, modefii, prv- dcnthcoraggiofi, chiari,affirmatiiti,rifioluti, e conchivdenti,acciòl'avuer fario non babbi occaftonc da parte alcvna di cauillare, e tergiverfare, o contender di parole in vece di fatti.E non s'offerificc alcuno a più di quel the fia tenuto per ragione ; non su fa una perfidia da far combattere altri perforza-.non s ufiano parole impertinenti nella caufa,nonfi tentan pi* at tioniin una uolta;fi metton fopra tvtto con le lorfolennità neceffarie inpu blicotciot con la data del lvogo,del dì del mefe, & anno,o col dichiarare che T^ptaiofia rogato del fuo volere,e lafottofcrittione di tcflimomt degni di fede,col nome dell'attore,® qvel del reo, con la mentitafotto, ò fi pre- fintano per publici ufficiali,o altreperfone ali auuerfiario, cr s'accettano con protcHodi uoler uedere quel che tengono, per rivendere a quanto conuienfì al proprio honoreto fi mandano le fcrittvre nelle principali cor ti della religione di Caualleria,come fece il Còte dì Marte l Abbate Am bafeiatordturbino in V enetìa,nella confa eh egli hebbe col Signor Luigi Gonzaga fenza dar palio à Bottegai, con l'affiggere i cartelli per le colon ne:e s'intendono hauerfialuocondottagliavuerfari' dalla parte,come fon prefenti gli cartelli,a qval fi rifponde in infinite maniere, con l'eccetùoni valide, à con l'affenfo fermo fecondo che e fi d infiniti modi fono > come il Fduflo particolarmente n'adduce rffempi uartj nel [no libro del dutllo^A l l'ultimo fi comparìfice in capo,aff>ettando fino ali bora flatuita l auverfa- rio,facendogl'atti conuementi i Vadrini,e fi producono le capitolationt or dinarie in filmile materiata gentilbuomiriue canali ie ri d h ono re .fi fanno i bandi capitali per gli Araldiche niur.oin detti,ne in falline inqual al tro modo,uia,manicra,forma,colore,atto,cenno ,fauotifia, diifavorifca » avertifea unaparte,o mifiriauantaggio,ò difuàtaggio,deU'una contrai al tra.Sonato finalmente l ultimo fuono,c dato ilfegno della batugliafaltano in Heccato e uannofi a trottare aiiimofiimcnu l'un l'altro » affilando con tutti
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