GARZONI - La piazza universale - 1589

5 ?i " P I A Z Z A tutti gli bonorati modi vittoria, eponendofi innanzi à gli occhipiù l gloria uirtuofa di cauallaria,cheil rigore delle leggi ciudi da moltipoflo inofieruationepiù che quella e quivi vincendofi honoratamente , col mo firar tutti ifegni di ualore,finza perder di campo,efenza uolger lafacci all'inimico,fi acquista lafienteza di brauo:& valorofio catialltero, col pre mio dell'honore,®- dell'armi del fiuoauuerfiario vinto,eprofirato;ognì voi taperò che non fi facci qualche compofitione innanzj,ò per uia di pace, ò fodisfanione,b d'empiaftro,b di mi[ericordia,chiededofiperdono daltinfe rioreal fio maggiore. ®- quelle fonleggi di honore da molti capriccio f nominatelo le quali fornifie il maladetto duello J noflri tempi, horma ridotto,come meritatila total fua defiruttione,t ruinafingolaretHorpar lìamo d'altre profejfioni. Annotarion e l'opr a il Ixxiij. Difcor. Circa il Duell o vedal i il Caieran o in lecund a fccundse , alla queltione . ff- parla dottiffimamente.oltr a gli allegati ; D E L LE M E R E T R I C I, E T D E ' L O R O legnac i i n parte.Dif c rloJxxiiij. ' A ( T J ^ y f T^DO col mìo ragionamento,nelprofondififimo gorgo di tutte le libidini, il qual fi troua nel (batiofiffimo Oceano dell'arte meretricia, dalflvfio,& refiuffo de piace ft&3?"2J^ ri dishoneili continuamente moffo,& agitatoli: cofiaperico lofit di poter fermare iremi delle parole in gvifia,chetraficor rendalifienfo precipitofio,®-sboccato,non s'opprima ilpaffaggìo della m? te,che tutta netta,limpida,&purgatala quefte cofielaide,& brutte ca di far trafitto più velocemente chepofifibil fa. Vondimeno io tetarò di tifarne in modo,che gli animi gentili,®- d'ogni bru ttura mondi confim no l'innata lorpurità interiore,e la sfrenatagiouentù male accorta, de i lafciuipiaceri miferapreda,dalle fallaci,®- infìdiofe maniere delle mere trici,impari a conoficerfieUefa, ediaqllaripulfà aloro,chea perfine co fi horride,®-infami ragioneuolmente fi conviene. L'inuentione adunque di quefia diffoluta, e uituperofiaprofeffione s'attribuifeea V'enere,la quale apparvedegna,etmeriteuolep qvefiod'ejferpofianelnvmerodelle Dee; uftino per dock e,eflendo ella impvdica,& adoprata in ognifiecie, & qualità di orico.- Luffiurìa,infegnò alle femine di Cipro a copiacere agli hvomiui del lor cor po per denarhondenacqve vn'abvfis in Cipro,come racconta Givfiino, c le fanciulle loro fi mettevano in publico 'manzi il tepo delle noz$e fu ua dal mare aguadagnarfi la dote,®- a pagare a Venere le primitie della eafiitàkro.Quindi pian piano crebbe ilfettore di qfia cocente dithoneilà in

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